Come ogni anno Selargius si prepara ai festeggiamenti della grande festa di folklore religioso, l’Antico Sposalizio Selargino – Sa Coja Antiga Cerexina, rito che rievoca lo storico matrimonio campidanese.
La cittadina dell’hinterland cagliaritano, per l’occasione, diventa epicentro dell’Isola, accogliendo visitatori da tutta la Sardegna, in un trionfo di cultura, spettacolo e tradizioni.
A scegliere il tradizionale matrimonio con le catene quest’anno saranno Simonangela Putzu, 36 anni e Marco Sarritzu, 42 anni, accompagnati dai loro due bambini Leonardo, 9 anni, e Angelica, 3 anni.
L’ampio programma è scandito da fasi consolidate nel tempo, come sa cantada a is piccioccas, la serenata alle giovani del paese non ancora maritate.

Appuntamento per venerdì 12 alle 20: i ragazzi del paese, in costume sardo e accompagnati da gruppi folk si esibiscono nelle case Canonico Putzu di via Roma e Ragatzu in via San Giuliano, concludendo poi la serata a Casa Cara in via F.lli Bandiera.
Il giorno successivo, sabato 13 alle 19, è il momento del trasporto del corredo della sposa, o su trasferimentu de is arrobbas, nella casa dei futuri sposi.
Domenica 14 si raggiunge il cuore della festa: la cerimonia scandita dalla vestizione degli sposi, il corteo nuziale con gruppi folk, carri trainati da buoi e cavalieri, la sfilata nelle strade della città e infine l’arrivo nella chiesa della Santissima Vergine Assunta.
Sono questi i passaggi che anticipano la lunga celebrazione in lingua campidanese.
In questo rito originale gli sposi pronunciano il fatidico sì, e dopo lo scambio degli anelli, le loro mani vengono unite da sa cadena (la catena nuziale), simbolo del vincolo perpetuo dell’unione.
Terminata la messa gli sposi escono fra gli applausi accompagnati dal lancio di due colombe.
Fa seguito così l’avvio verso la vicina chiesa romanica di San Giuliano, dove gli sposi scrivono la promessa d’amore che verrà custodita nella chiesa stessa e svelata solo il 25° anno di matrimonio.
Intorno alle 13 inizia il Corteo Nuziale, articolato per le vie attorno all’antico santuario.
Gli sposi si dirigono, poi, verso il banchetto nuziale (su cumbidu), dove al loro arrivo avviene la benedizione dell’acqua, in segno di purificazione, e il rito de sa razia come buon auspicio di prosperità.
Come da tradizione, a corredo dell’evento è prevista una serie di appuntamenti e spettacoli, già a partire da venerdì 5: a Casa Cara, dalle 20 apre una mostra di abiti tradizionali e si svolge S’Accabamentu de sa coja.
Mercoledì 10 alle 21 va in scena una commedia dialettale in piazza Maria Vergine Assunta.
Il programma di giovedì 11 prevede l’apertura della mostra di artigianato, uno spettacolo folk e una gara poetica dialettale.
Venerdì 12, dopo Sa Cantada, piazza Maria Vergine Assunta ospita uno spettacolo musicale.
Infine, la sera di sabato 13 ci si intrattiene con l’esibizione del gruppo folk della Macedonia e con uno spettacolo di cabaret.