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Matteo Prati: “Pisacane cerca la perfezione, quando siamo in campo sappiamo cosa fare”

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Matteo Prati, centrocampista del Cagliari, nel corso di un’intervista al quotidiano “La Nuova Sardegna”, della quale segue un estratto, ha parlato del suo momento personale e della squadra, spaziando su temi di campo e non, nel cuore della sua terza stagione in rossoblù.

OBIETTIVO SALVEZZA
«È la cosa principale.
Siamo una squadra forte ma umiltà è la nostra parola d’ordine.
Quindi arriviamo alla quota salvezza prima possibile, poi si vedrà strada facendo.
Mister Pisacane? Sta dimostrando di essere molto preparato.
Ha tante idee di gioco, mi ha incuriosito perché si sofferma sui dettagli, cerca la perfezione su ogni cosa, questo ci aiuta perché quando siamo in campo sappiamo cosa fare».

LA NAZIONALE
«La maglia azzurra è il sogno di ogni ragazzo.
So che può essere possibile ma dipende dal mio rendimento con il Cagliari: devo fare bene nel club per avere una chance».

L’EREDITÀ DI RANIERI
«Mi ha aiutato a livello mentale, ero in ritardo di condizione, lui ha aspettato il momento giusto per farmi giocare.
Ricordo che la sera prima della partita con l’Udinese mi disse: “Domani giochi titolare. Fai le cose che sono nelle tue corde e andrà tutto benissimo, non preoccuparti di niente”.

L’anno scorso, complice anche l’infortunio, ho giocato meno anche se ho sempre dato il massimo in allenamento e volevo aiutare la squadra, ma nel calcio è così e bisogna saper vivere ogni momento dando tutto per il collettivo e per sé stessi».

FIDUCIA RITROVATA
«Sapere che il mister crede in te ti fa andare in campo al top.
Vuol dire provare anche la giocata che magari non fai solitamente, ci provi perché hai la testa libera e non hai paura di sbagliare.
Idoli? Ero affascinato da Messi, avevo il suo poster in camera, per me resta il calciatore di riferimento.
Tempo libero? Mi piace stare con gli amici e la famiglia, quando sono libero ne approfitto per stare insieme a loro, mi rilassa».

ADOTTATO DA CAGLIARI
«Mi piace girarla a piedi, quando posso faccio una camminata sul lungomare, mi libera dallo stress e mi trasmette serenità.
Qui il clima e l’ambiente sono ideali.
Ho fatto amicizia con tanti ragazzi di Cagliari e qualche parola in sardo la sto imparando…».

CAMPIONATO DURO
«È il mio terzo anno in Serie A e ho notato che la qualità si sta alzando.
Chi si deve salvare riesce a dare filo da torcere alle big, ogni partita vive sul filo dell’equilibrio».

IL VALORE DEI TIFOSI
«La presenza dei nostri tifosi è fondamentale: ci aiutano, ci sostengono e gli avversari ne risentono perché si fanno sentire.
Una parte del merito dei risultati è anche loro, noi diamo sempre il massimo, il loro sostegno è una spinta ad andare oltre i nostri limiti».

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