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La dignità di una terra: la storia di Ovidio Marras

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Ci sono storie che restano scolpite nella memoria collettiva perché parlano di coraggio e radici.
Quella di Ovidio Marras, il un signore con caparbietà da vendere che difese Tuerredda dal cemento, è una di queste.

Nel 2010 Ovidio si rifiutò di cedere le sue terre ad un grande gruppo immobiliare, che intendeva realizzare un resort in riva al mare tra Capo Malfatano e Tuerredda, una delle zone più belle del Mediterraneo, presa d’assalto dalla speculazione edilizia.
Ovidio intraprese una battaglia legale per difendere una strada servente alle sue proprietà che era stata sottratta.
E vinse, portando il progetto del gruppo immobiliare al fallimento.

Terra pagata a peso d’oro per poter costruire un hotel di lusso, un’offerta allettante, ma rifiutata senza esitazione da Ovidio:
Non vendo. Questa è la terra di mio padre e del padre di mio padre e me la tengo. Voi qui intorno non avete diritto di costruire“.
Una causa vinta con orgoglio e dignità, più preziosi dei soldi.

Ovidio Marras si è spento il 6 gennaio 2024, a 93 anni.
La sua vita, segnata da un legame autentico con la terra e da un coraggio raro, oggi è diventata un film ne La vita va così interpretato da Giuseppe Ignazio Loi, pastore sardo 84enne, protagonista della pellicola diretta da Riccardo Milani.
Al suo fianco Diego Abatantuono, Virginia Raffaele, Aldo Baglio e Geppi Cucciari.

Davide contro Golia, pastori contro speculatori: nella trasmissione Splendida Cornice il monologo di Geppi Cucciari sullo sfruttamento del territorio sardo.

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