Nel corso di un’intervista rilasciata a L’Unione Sarda, Nahitan Nandez ha parlato del ritiro appena concluso dei rossoblù e del suo speciale legame con la Sardegna.
“In questo precampionato abbiamo fatto un buon lavoro.
Questo è stato, tra l’altro, il mio primo ritiro con il Cagliari, dato che le altre volte ero sempre impegnato con la Nazionale.
È stata un’esperienza fantastica.
Con questo gruppo poi si è creata davvero una famiglia, è come sentirsi a casa tutti i giorni”.
“Il legame con il Cagliari e la Sardegna negli anni è diventato sempre più forte.
Ormai ho più amici qui che in Uruguay.
Qui mi sento a casa.
I sardi sono persone particolari, speciali, e io mi sento ormai uno di loro.
Farò di tutto per indossare questa maglia il più a lungo possibile, farlo mi rende orgoglioso, figuriamoci quando capita di giocare con la fascia di capitano al braccio.
La prima volta è successo il 26 dicembre scorso, un’emozione unica“.
L’amore per la Sardegna.
“Mi piace girare l’Isola in lungo e largo insieme con la mia fidanzata.
Sara è cagliaritana, mi ha aiutato a scoprire posti incredibili dove da solo non sarei mai arrivato. Probabilmente negli ultimi anni ho vissuto la Sardegna più come persona che come calciatore.
Abbiamo girato tanto, soprattutto il cuore dell’Isola.
Abbiamo comprato un camper e, appena ho due giorni liberi, carichiamo i nostri cinque cani, che sono come dei figli, e si va alla scoperta di qualcosa”.
L’importanza di Mister Ranieri.
“Il suo arrivo è stato fondamentale.
Ci ha fatto capire che avevamo tutto quello che serviva per salire.
Ha portato tranquillità, felicità, avevamo bisogno di una persona di questa caratura.
Mi ricorda tanto il Maestro Tabarez: saggio, protettivo, parla il giusto necessario.
Ha portato quel plus che serviva per tirar fuori il meglio di noi.
Dal punto di vista professionale ogni parola e superflua, parla la sua storia“.
“Mi piace fare la fascia – ha aggiunto Nandez -, poter dare il mio apporto alla squadra anche facendo il lavoro sporco.
Il mio modulo preferito?
Il 4-4-2, ho giocato anche da terzino come nell’ultima Coppa America in Nazionale.
Voglio di certo ritornare a indossare la maglia della Celeste, ma ora il mio obiettivo principale è rimettermi al cento per cento dopo l’infortunio nei playoff, lavorare ogni giorno”.