Claudio Ranieri è intervenuto in conferenza stampa per analizzare il match contro l’Atalanta terminato 2-0 per la squadra di Gasperini.
“Siamo stati un po’ timorosi soprattutto all’inizio – ha commentato Ranieri.
Peccato, perché nella ripresa siamo venuti fuori e ci sono state delle buone occasioni, ci siamo tolti quel velo di timidezza e abbiamo fatto qualcosa in più.
Il raddoppio ci ha tagliato le gambe. Forse meritavamo qualcosa in più ma andiamo avanti.
Rigore su Luvumbo? Non so se ci fosse o meno – ha risposto il mister -, Zito è velocissimo e nelle occasioni in cui ci sono degli episodi è importante che il VAR valuti al meglio, di sicuro l’avversario non tocca la palla e Zito viene toccato“.
Terzo ko in cinque gare per i rossoblù, una sconfitta che brucia, ma il mister non fa drammi.
“Sapevamo di dover soffrire in questa Serie A, c’è grande differenza con la cadetteria, noi dobbiamo fare uno step in avanti a livello di rapidità, coraggio, pensiero ed esecuzione, sbagliamo ancora troppo“ ha ammesso.
“Il Cagliari corre tanto, a volte ancora non al meglio, non molliamo e arriveranno tempi felici anche per noi perché i ragazzi sanno cosa fare e si è visto anche oggi nel secondo tempo al cospetto di una corazzata”.
TESTA AL MILAN
“Gioca chi sta meglio, vedremo chi riusciremo a recuperare per il Milan, pensiamo a recuperare prima di tutto le energie fisiche e nervose.
I ragazzi stanno lavorando bene, dobbiamo andare avanti con fiducia, senza paura di sbagliare e facendo quello che prepariamo.
L’inizio ce lo aspettavamo duro, il calendario è chiaro, abbiamo 2 punti e potevano essere di più ma anche di meno, ora sotto con il Milan che è fortissimo e vuole tornare campione d’Italia.
Sarà una bella battaglia e ce la giocheremo, ci serve un po’ di ottimismo anche dagli episodi, quel gol, la vittoria che ti può sbloccare e dare maggiore serenità”.
Ranieri ha poi ribadito: “Oggi non c’è da essere troppo negativi, avevamo di fronte un’Atalanta in palla e molto valida, nella ripresa ci abbiamo provato ma non è bastato.
Sappiamo di dover soffrire, conosciamo il calendario e lavoriamo ogni giorno, una partita alla volta”.