Un’antica tradizione per celebrare la vita che rinasce, la natura che fiorisce e germoglia, e per i cristiani è un segno della Pasqua, della vita di Gesù che risorge.
È su Nenniri, un cespo di germogli di grano di un brillante verde-giallo ottenuto dai semi fatti crescere in vaso per alcune settimane al buio.
Arricchito con carta decorativa e nastri, nella tradizione sarda su Nenniri è poi deposto ai piedi degli altari delle chiese in occasione del Giovedì Santo e utilizzato come centro tavola in occasione del pranzo di Pasqua.
Un atto di devozione che si prepara verso metà Quaresima munendosi di vaso, cotone, semi di grano (accompagnati talvolta da semi di orzo e lino), terra e acqua.
Per preparare su Nenniri si deposita un po’ di terriccio sul fondo di una ciotola e si ricopre con uno strato di cotone inumidito, sul quale si spargono poi i semi di grano.
La ciotola con i semi di grano va poi sistemata al buio, avendo cura di nebulizzare con acqua ogni due giorni per favorire la crescita dei germogli, che avverrà in circa 20 giorni.
A far crescere su Nenniri è il tempo, la pazienza e la cura.
La preghiera
Questo grano che cresce all’ombra sia, Signore,
il segno della nostra crescita
con la forza del tuo spirito
e del bene da seminare nella vita quotidiana.
Aiutaci a fiorire per rendere bello il mondo
e per dare gloria a te,
Creatore e Signore del cielo e della terra.
Una tradizione cristiana che affonda le sue radici nei riti propiziatori pagani diffusi nel Mediterraneo.
Alcuni studi la collegano al mito di Adone, bellissimo giovane biondo conteso da Persefone e Afrodite, che trascorre quattro mesi nel regno degli Inferi e quattro mesi sulla terra, incarnando il ciclo stagionale della natura.