Il premio “Sport e diritti umani”, promosso da Amnesty International Italia e Sport4Society, giunto alla sua 6a edizione, è stato conferito all’ex allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri.
La cerimonia di premiazione è avvenuta a Ravenna, alla presenza del giornalista sportivo Riccardo Cucchi, presidente del premio, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, Luca Musumeci, presidente di Sport4Society, e con la partecipazione di Sara Gama, calciatrice e dirigente sportiva italiana, capitana della Juventus.
Questa la motivazione del premio, letta da Riccardo Cucchi:
“Emblema di un calcio nel quale l’etica, i valori e la lotta contro il razzismo assumono la stessa valenza del risultato sul campo, Claudio Ranieri in tutta la sua carriera ha speso il suo impegno per insegnare ai tifosi, ai calciatori e all’intero mondo dello sport, che il rispetto conta quanto una vittoria.
Una lezione di cultura sportiva e di umanità”.
Claudio Ranieri, durante la cerimonia di premiazione ha dichiarato:
“Io faccio semplicemente ciò che mi hanno insegnato i miei genitori: rispettare tutti.
Grazie ad Amnesty International Italia per il suo impegno e per avermi conferito questo premio, anche se dovremmo essere noi a premiare voi.
Ritengo che il calcio sia un veicolo pubblicitario importante e che debba educare le future generazioni a una competizione avvincente e leale.
Speriamo che un giorno si possa arrivare a questo”.
Il premio “Sport e diritti umani” viene assegnato da una giuria specializzata a un/una atleta, società od organizzazione sportiva che per una sua scelta di vita, per un atto o un gesto simbolico o concreto di grande significato, un’idea creativa sportivamente e socialmente utile o qualsiasi altra iniziativa in favore dei diritti umani, abbia espresso una visione che merita il riconoscimento e la segnalazione all’opinione pubblica.