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Gennaro Borrelli: “Sognavo di sentire il boato della Domus dopo un mio gol, spero di sentirlo tante altre volte”

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L’attaccante Gennaro Borrelli è intervenuto a “Il Cagliari in diretta”, trasmissione in onda su Radiolina e Videolina, e ha parlato delle sue prime impressioni in rossoblù.

LA SCELTA DI CAGLIARI
“Al Cagliari ho detto subito sì, era la scelta giusta.
Ringrazio il presidente Giulini, mi ha dato l’opportunità di giocare qui, spero di ripagare la sua fiducia in campo.
Avevo lasciato il direttore Angelozzi al Frosinone in Serie A e sempre in Serie A, ma in rossoblù questa volta, l’ho ritrovato.
Lo conosco bene, so che persona è, come lavora.
Ringrazio per questa possibilità anche lui e il Mister: insieme al Presidente mi hanno concesso l’opportunità di essere qui, sono felicissimo”.

IL PRIMO GOL IN ROSSOBLÙ
“Un caffè a Felici per l’assist in Coppa Italia?
Mi sono fatto trovare pronto, ma lui ha fatto un’azione favolosa.
Gli offrirò una cena.
Di recente avevo detto che sognavo di sentire il boato dell’Unipol Domus dopo un mio gol, è stato emozionante.
Ora spero di sentirlo tante altre volte in campionato.
Per il primo gol in rossoblù la dedica va alla mia famiglia”.

AL LAVORO PER CRESCERE
“Sono alto 197 centimetri, ma ci sono tanti altri ragazzi alti in squadra.
Siamo una squadra strutturata e anche con una media età bassa.
Belotti e Pavoletti sono due attaccanti di grande valore, la carriera parla per loro: allenandomi al loro fianco posso imparare tanto, sono contento di stare in una squadra che in attacco può annoverare nomi di questo calibro.
Chi mi ha sorpreso maggiormente tra i miei compagni?
Mina ha molto carisma, mi ha aiutato tanto da quando sono qui.
Caprile è un portiere forte.
Ma tutti in squadra hanno delle buone qualità, secondo me c’è del potenziale ancora inespresso, sta a noi tirarlo fuori.
Il mio obiettivo? Migliorare e migliorare ancora. Crescere sotto tutti i punti di vista”.

NEL RICORDO DEL MITO
Gigi Riva ha scritto la storia di questo Club, ha portato il Cagliari a vincere lo Scudetto.
È ricordato ovunque qui e non solo.
È un Mito, una Leggenda.
Stando a Cagliari ho capito ancora meglio quanto sia importante per la città e la Sardegna”.

IL NUMERO DI MAGLIA
“In realtà è il 29 ad avermi scelto: è stato il mio primo numero nei professionisti a Pescara.
All’inizio avevo il 28, un mio compagno – nato proprio il 28 – mi chiese la cortesia di lasciarglielo.
A quel punto, però, il 29 era l’unico numero disponibile. Giocai, feci bene.
Curiosamente anche nelle altre squadre in cui andavo a giocare, il 29 era l’unico libero. Alla fine ho scelto di utilizzarlo definitivamente”.

L’IMPATTO CON LA CITTÀ
“L’impatto con Cagliari è stato bellissimo, mi sono trovato bene da subito.
Parliamo di una città che ti offre il sole, il mare.
Cagliari è passionale, bella, con tanta storia.
I primi posti in cui sono stato?
Il Poetto, Calamosca, lì ho visto un panorama che mi ha colpito tanto.
Ho iniziato anche a visitare il centro, mi piace uscire a piedi, sto imparando a conoscere la citta”.

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