Fabrizio De André e Gigi Riva, un genovese introverso e un varesino che sbarca a Cagliari e non se ne va più. Un incontro raccontato dall’attaccante diventato simbolo di Cagliari, nel libro “Mi chiamavano Rombo di Tuono“, in uscita il prossimo 1 novembre.
Caratteri diversi ma con punti in comune, come i lunghi silenzi di entrambi e l’adozione da parte della Sardegna. Tra i punti di contatto anche una canzone in particolare: “Preghiera in gennaio”, che De André ha scritto dopo aver visto all’obitorio di Sanremo l’amico Luigi Tenco morto, e che Gigi Riva ascoltava ossessivamente.
Un incontro avvenuto a Genova, grazie a un appuntamento organizzato da un ex giocatore del Cagliari. Gigi Riva di quella notte ricorda: “Eravamo a casa sua, uno di fronte all’altro su due divani diversi. Se ci ripenso… Lui era chiuso, io ridicolo. A un certo punto si è alzato ed è andato a prendere una bottiglia di whisky, ne ha versato un bicchiere per ciascuno e lì siamo partiti come treni…. Servì un contributo di quattro bicchieri di whisky e non so quante sigarette per sbloccare la situazione. Fabrizio iniziò a parlare di Georges Brassens. E ancora mi disse della sua grande amicizia con Luigi Tenco e della lunga notte in cui scrisse per lui “Preghiera in gennaio”. È anche la mia canzone preferita. Un vero inno all’amicizia”.
A raccontare lo strano incontro tra i due miti avvenuto quel 14 settembre 1969, tra l’allora 29enne cantautore genovese e il 24enne l’attaccante del Cagliari, è stato di recente il giornalista e scrittore Federico Buffa, che ha portato a teatro il racconto di quella notte nell’opera “Amici fragili“.
“Riva la sua rabbia da introverso la scaricava in campo” ha raccontato Buffa. “Ed è il punto in cui Luigi e Fabrizio trovano veramente un terreno comune. Hanno raccontato che nelle prime due ore di quella notte hanno solo fumato e bevuto whisky. Nessuno dei due riusciva a dire una parola. Poi Riva chiede a De André chi lo ha ispirato, salta fuori il nome di Georges Brassens e da lì cominciano a parlare delle canzoni francesi, delle loro passioni, della loro visione del mondo… Alla fine Fabrizio regala a Gigi la sua chitarra, e Gigi a Fabrizio la sua maglia numero 11 usata quel giorno. Si lasciano che è quasi l’alba, promettendosi di rivedersi. Ma questo non succederà“.