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Gigi Riva e Fabrizio De Andrè: il racconto dell’incontro tra “Amici fragili”

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Fabrizio De André e Gigi Riva, un genovese introverso e un varesino sbarcato a Cagliari e mai più andato via.
Un incontro raccontato dall’attaccante diventato simbolo di Cagliari, nel libro Mi chiamavano Rombo di Tuono.

Caratteri diversi ma con punti in comune, come i lunghi silenzi di entrambi e l’adozione da parte della Sardegna.
Tra i punti di contatto anche una canzone in particolare: “Preghiera in gennaio”, che De André ha scritto dopo aver visto all’obitorio di Sanremo l’amico Luigi Tenco morto, e che Gigi Riva ascoltava ossessivamente.

Un incontro avvenuto a Genova, dopo un Samp-Cagliari, grazie a un appuntamento organizzato da un ex giocatore del Cagliari.
Gigi Riva di quella notte aveva ricordato:
“Eravamo a casa sua, uno di fronte all’altro su due divani diversi. Se ci ripenso… Lui era chiuso, io ridicolo.
A un certo punto si è alzato ed è andato a prendere una bottiglia di whisky, ne ha versato un bicchiere per ciascuno e lì siamo partiti come treni….
Servì un contributo di quattro bicchieri di whisky e non so quante sigarette per sbloccare la situazione. Fabrizio iniziò a parlare di Georges Brassens.
E ancora mi disse della sua grande amicizia con Luigi Tenco e della lunga notte in cui scrisse per lui “Preghiera in gennaio”.
È anche la mia canzone preferita. Un vero inno all’amicizia”.

A raccontare quello strano incontro del 14 settembre 1969 tra l’allora 29enne cantautore genovese e il 24enne l’attaccante del Cagliari, è stato il giornalista e scrittore Federico Buffa, che ha portato a teatro il racconto di quella notte nell’opera Amici fragili.

Riva la sua rabbia da introverso la scaricava in campo” ha raccontato Buffa.
“Ed è il punto in cui Luigi e Fabrizio trovano veramente un terreno comune.
Hanno raccontato che nelle prime due ore di quella notte hanno solo fumato e bevuto whisky.
Nessuno dei due riusciva a dire una parola.
Poi Riva chiede a De André chi lo ha ispirato, salta fuori il nome di Georges Brassens e da lì cominciano a parlare delle canzoni francesi, delle loro passioni, della loro visione del mondo…
Alla fine Fabrizio regala a Gigi la sua chitarra, e Gigi a Fabrizio la sua maglia numero 11 indossata quel giorno.
Si lasciano che è quasi l’alba, promettendosi di rivedersi.
Ma questo non succederà“.

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