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Cellino lascia la carica di presidente ma il Brescia rimane suo. Dietro la scelta i procedimenti penali in corso: “Logorata la mia serenità”

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Dopo le indiscrezioni circolate nelle scorse ore, Massimo Cellino ha ufficializzato le sue dimissioni dalla carica di presidente del Brescia Calcio, comunicandole lui stesso sul sito del club lombardo.

“Con la presente rassegno con effetto immediato le mie dimissioni da Presidente della Società e da componente del Consiglio di Amministrazionescrive Massimo Cellino nel comunicato. E aggiunge: “Le ragioni della decisione, che ho assunto dopo un profondo travaglio interiore sono sia di carattere personale che legate alla preoccupazione di garantire la più efficiente gestione della Società in modo che possa conseguire i migliori risultati sportivi”.

Sul piano personale – spiega -, il procedimento penale, che mi vede coinvolto e che dura ormai da ben due anni, nell’ambito del quale è stato emesso il provvedimento di sequestro che coinvolge di fatto il Brescia Calcio, ha ormai logorato la mia serenità, necessaria ai fini della gestione di un’impresa complessa quale è una squadra di calcio”.

Per quello che concerne, poi, gli interessi di squadra, alla difficoltà sul piano personale cui ho sopra accennato si deve aggiungere che l’esistenza del sequestro introduce una serie di vincoli che mal si conciliano con la flessibilità e la speditezza di decisioni che una gestione efficiente di una società di calcio richiede”.

Massimo Cellino non è più presidente del Brescia ma il club rimane di sua proprietà. Restano aperte le ipotesi di possibile cessione. Come riportato su BresciaOggi, un gruppo imprenditoriale sarebbe interessato all’acquisto e di fronte a proposte all’altezza del valore del club, Cellino, per la prima volta dopo 5 anni di gestione, sarebbe disposto a trattare.

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