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L’Università di Bologna conferisce la Laurea ad honorem a Luigi Lai, maestro di launeddas

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L’Alma Mater di Bologna ha conferito al maestro di launeddas Luigi Lai, 90 anni, la Laurea ad honorem in Discipline della Musica e del Teatro. Un grande riconoscimento per il più grande suonatore vivente di launeddas di tutti i tempi, definito dal Magnifico Rettore Giovanni Molari “il custode vivente di una tradizione musicale che affonda le sue radici nel passato più remoto”.

Il maestro Lai ha ringraziato, visibilmente commosso: “Prima di prendere le launeddas vorrei ringraziare il Magnifico Rettore, i professori per questo grande dono che fate a me, alle launeddas e a tutta la Sardegna“. Luigi Lai è stato lungamento applaudito a seguito dell’esecuzione di alcuni brani della tradizione sarda.

“È la prima volta che viene data una laurea a un musicista da parte dell’Alma Mater – ha dichiarato Maria Caterina Manca, presidente del Consiglio comunale, originaria di Nule. Hanno detto delle cose bellissime su Luigi Lai. Il Rettore ha spiegato che è una realtà inclusiva e diventa importante per Bologna e per i sardi perché è un patrimonio di tradizioni da valorizzare”.

A seguito del conferimento della Laurea ad honorem, il maestro Lai ha dichiarato: “Fin da subito mi sono appassionato a questo strumento. Le launeddas sono uno strumento affascinante, e poi io per mia natura amo il suono. Sin da bambino bussavo alle porte non per farmi aprire, ma per ascoltare il rumore prodotto dalle mie nocche che battevano sul legno. Oppure andavo al fiume per tirare i sassi nell’acqua e sentire la differenza della melodia che producevano cadendovi dentro. I suoni mi sono sempre piaciuti tutti, fin quando non ho sentito quello delle launeddas e me ne sono innamorato. Erano gli anni ’40, non c’era nulla all’epoca. Mi hanno affascinato, rapito, catturato: lo sono tuttora e così sarà per tutta la vita.  
Questo riconoscimento è la ciliegina sulla torta, appaga tutte le mie fatiche: è il coronamento di tutto. Sono davvero grato alla città di Bologna per avermi conferito tale riconoscimento: per me, per il valore dello strumento e per la Sardegna, la mia bella terra, fatta di tanta buona gente”. 

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