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Ranieri: “Il Cagliari deve pensare a vincere, non agli assenti. A Venezia con noi ci sarà Pavoletti”

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A due giorni dalla gara contro il Venezia (stadio Penzo, sabato ore 14), l’allenatore del Cagliari Claudio Ranieri, dopo il pareggio amaro contro il Bari, ha presentato in conferenza stampa la seconda trasferta consecutiva che affronteranno i rossoblù. Una partita impegnativa, anche perché il Cagliari si ripresenta sul campo del Venezia, dove lo scorso maggio ha conosciuto una retrocessione che ancora oggi fa male. Le sue parole riportate sul sito ufficiale del club.

“Il fantasma dello scorso anno è passato, ora ci siamo calati nella realtà della Serie B e anche il Venezia ha fatto lo stesso. Attaccano compatti, hanno sofferto e ora si stanno riprendendo con tanta voglia di fare bene. Sarà una gara ancora più complessa di quella con il Bari ha dichiarato Ranieri, che ha poi aggiunto:
“In fase difensiva a Bari siamo stati impeccabili, potevamo fare qualcosa di più in fase offensiva almeno finché eravamo in undici. Dobbiamo continuare a lavorare così. Io devo essere bravo a mettere in campo i giocatori che stanno meglio, che sono più in forma. Sono i calciatori che fanno vincere le partite, non il modulo“. 

La prestazione dobbiamo farla, poi il calcio è fatto da episodi positivi e negativi. Possiamo sbagliare, ma la prestazione, la motivazione e la determinazione dobbiamo mettercela. I ragazzi sanno che stanno rappresentando Cagliari e la Sardegna come avevo chiesto, sono soddisfatto“.

“Non mi fascio la testa per gli infortuni, non accetto scusanti. Il Cagliari deve pensare a vincere non agli assenti, poi se vincono gli avversari perché sono stati più bravi ci complimenteremo. A Venezia con noi ci sarà Pavoletti, non ha i novanta minuti ma viene in panchina. I ragazzi infortunati stanno recuperando, piano piano torneranno e potrò contare su tutti”.

Ha poi aggiunto: “Il calcio è meraviglioso, ho aspettato tanto e rifiutato tante squadre negli ultimi mesi, mi chiedevo come mai, cosa avesse in riserbo per me la vita: ora lo so, il mio Cagliari, e cosa chiedere di più?”.

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