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Leonardo Pavoletti: “Rimasto per riportare il Cagliari in Serie A”

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Il Cagliari esce dall’Unipol Domus con tre pesantissimi punti in tasca che consentono ai rossoblù di continuare a cullare il sogno promozione. Dopo Claudio Ranieri, a commentare la bella vittoria del Cagliari, è Leonardo Pavoletti, felice dei novanta minuti in campo.
“Non me l’aspettavo nemmeno io di giocare, l’ho saputo ieri sera” ha commentato l’attaccante che ha poi aggiunto: “Erano quattro mesi che non giocavo così tanto. Ero rimasto per spaccare il mondo e riportare il Cagliari in Serie A. Restare fermo tanto tempo a guardare i miei compagni da fuori senza poter dare una mano alla squadra è stata una sofferenza. Non mi aspettavo di partire dall’inizio né di giocare così tanto: abbiamo vinto, questi 90 minuti mi daranno energia in vista delle prossime gare”.

L’intesa con Lapadula. “Con Gianluca l’intesa è stata buona da subito, c’era la voglia di giocare insieme. Purtroppo sino a questo momento ci era riuscito poche volte per colpa mia. Il feeling in campo aumenterà, così come con Mancosu. Il bomber ora è Gianluca, mi sono messo al suo servizio per fare il lavoro sporco, così da permettergli di essere più lucido davanti alla porta e sfruttare il momento”.
Mentalità vincente. “Società, allenatore, squadra, tutti insieme stiamo creando una mentalità vincente. Ringrazio il mister, ha sempre avuto una buona parola per me, non vedo l’ora di farlo felice. Sapevo che mi avrebbe utilizzato nel momento giusto, è successo anche con gli altri compagni che arrivavano da un infortunio, ha l’esperienza per capire quando sei pronto”.

Siamo una squadra sicura nei propri mezzi – ha aggiunto il capitano. In questo gruppo tutti stanno dando qualcosa, tutti si sentono partecipi: c’è un entusiasmo incredibile, un forte legame con la piazza, in tanti ci sentiamo sardi e c’è fiducia per i playoff”.
Finisse oggi il campionato, ai playoff sarebbe Cagliari-Venezia. Spero di non giocarci, perché è sempre una partita che evoca brutti ricordi. Ci sono due amici come Carboni e Ceppitelli, dovessero essere loro avranno motivazioni ma noi di più“.

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