Uno dei minerali più rari al mondo si trova in Sardegna: è l’ichnusaite, uno tra i minerali meno abbondanti sulla Terra.
I pochissimi esemplari al mondo di ichnusaite sono stati trovati a partire dal 2013 a Punta de su Seinargiu a Sarroch.
Da uno studio condotto dalla rivista scientifica American Mineralogist l’ichnusaite è stato etichettato come uno dei minerali più rari al mondo, oltre ad essere di gran lunga più prezioso del diamante, proprio a causa della poca quantità ritrovata.
Jesse Ausubel, della Rockefeller University ha affermato: “Se vuoi regalare alla fidanzata un anello davvero unico, dimentica i diamanti e regalale una ichnusaite della Sardegna“.
Ausebel, insieme ai colleghi della Carnegie Institution of Washington e del Deep Carbon Observatory, su American Mineralogist, ha elencato gli oltre 2.500 minerali più rari al mondo, mettendo l’ichnusaite al primo posto. Ma non tutti i minerali possono essere commercializzati, così come l’ichnusaite, per via della loro fragilità: infatti, molti di essi si dissolvono a contatto con l’acqua o con un semplice raggio di sole.
Tecnicamente si tratta di un molibdato idrato di torio; i suoi cristalli sono tabulari incolori e sottili lunghi fino a 200 micron, associati a muscovite, xenomite-(Y), nuragheite; il luster è perlato adamantino.
Il torio, elemento contenuto nell’ichnusaite, ha un’importanza singolare per i geologi: l’energia rilasciata dal suo decadimento radioattivo, così come per l’uranio, ci permette di ricavare informazioni importantissime relative alla tettonica delle placche e allo studio dell’interno della terra.
Il torio poi è risultato cruciale per le misurazioni geo-cronologiche, che forniscono età assolute per la scala dei tempi geologici.
Lo studio dell’ichnusaite, inoltre, potrebbe aiutare a capire meglio il processo di formazione dei cosiddetti “molibdati attinidi”, cioè minerali che si possono formare durante l’alterazione del combustibile esaurito delle centrali nucleari.
(Fonte Geopop)