Chiusa la terza amichevole del ritiro valdostano, Claudio Ranieri ha incontrato i media e ha parlato del lavoro svolto dai rossoblù nel corso della preparazione in vista della prossima stagione in Serie A.
“Il lavoro è ottimo, sono molto soddisfatto – ha dichiarato Ranieri, che ha poi aggiunto:
Il vero neo sono gli infortuni di Rog, Lapadula e Mancosu, sui quali non potevamo fare nulla e ci dispiace tantissimo”.
Sulle condizioni della squadra.
“Non si può essere al top in questo momento e nemmeno alle prime partite di campionato – ha spiegato Ranieri.
Noi dovremo essere bravi a dare tutto ciò che avremo, ma non ci saranno problemi e non tremeremo, perché abbiamo fame di cimentarci con la Serie A.
Arriveranno momenti complicati, la paura fa parte del nostro percorso, ma i cavalli si vedono all’arrivo e noi al traguardo dovremo essere salvi”.
I singoli.
“Jankto a Olbia ha sentito un fastidio e avrebbe voluto continuare, gli ho detto di fermarsi immediatamente per non rischiare e presto lo avremo in gruppo.
Shomurodov vuole fare un grande campionato.
Ha già capito cosa voglio da lui, sta lavorando molto bene.
Lella sta facendo passi da gigante, è migliorato tantissimo rispetto ai mesi scorsi.
Zito deve imparare a essere concreto, ci sta riuscendo, ha voglia di apprendere e dare concretezza alle sue giocate, perché gli spiego sempre come alla fine contino tiri in porta e passaggi-chiave per realizzare ciò che conta: i gol.
Viola lo conoscevo poco, quando sono arrivato era infortunato e nella scorsa stagione ha avuto pochi minuti a disposizione, ma era un momento delicato dove potevamo concederci pochi esperimenti.
Adesso ho la possibilità di lavorarci al meglio, ha qualità e ci sarà utile.
Sulemana anche, con doti di freschezza, intensità, mi piace molto e può crescere, poi si vedrà come si sposerà con tutti gli altri centrocampisti di differenti caratteristiche quali Deiola, Makoumbou, Lella, Kourfalidis: sono molto tranquillo”.
“Nahitan è uno spirito libero – ha aggiunto -, ha licenza di muoversi per il campo perché è un trascinatore che può dare alla squadra una scossa in ogni momento.
La posizione di Luvumbo? Voglio che vada nello spazio e attacchi la profondità allungando la squadra, non mi piace quando viene incontro”.
“Ogni situazione e scelta sui singoli dipende poi dal tipo di partita che vorrò giocare, dall’avversario – ha spiegato il mister.
Non amo legarmi ai numeri, a questo o quel sistema di gioco. Lavoriamo su diverse idee per attaccare la porta, a prescindere dal modulo e in base anche alle caratteristiche dell’avversario.
Poi in fase difensiva ci vuole grande organizzazione, compattezza e capacità di giocare insieme.
Ho ottimi difensori, giovani e con ancora poche partite in Serie A, ecco perché ci manca ancora un po’ di esperienza che dovremo andare a trovare per rendere solide le nostre fondamenta”.
“Cagliari per me è tutto – ha aggiunto il mister. Sono sempre emozionato quando vado in campo, quando vedo la gente felice allo stadio e in giro per la città o in ogni luogo dove la incontriamo.
Anche qui in Valle d’Aosta abbiamo ricevuto enorme affetto da persone che sono arrivate da ogni parte d’Italia e d’Europa, davvero bellissimo e un’energia fondamentale per costruire il nostro percorso”.