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Truffe, casi in aumento tra sms e WhatsApp. Come difendersi

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Le truffe informatiche stanno vivendo un periodo di crescita esponenziale anche in Sardegna, rappresentando un pericolo sempre più concreto per chiunque possa finire vittima di attività fraudolente o criminali.
Attività che mirano ad ingannare le persone con l’obiettivo di sottrarre alle vittime dati personali, password, denaro, credenziali ai conti bancari o carte di credito, ma anche installare software malevolo sui loro dispositivi.

A mettere in guardia su queste sempre più ingegnose truffe, Marco Camisani Calzolari, imprenditore, docente universitario ed esperto di comunicazione digitale.
Sul suo profilo Facebook, Camisani Calzolari da tempo pubblica delle indicazioni utilissime agli utenti per evitare di cadere nella rete dei truffatori, attivissimi nell’invio di messaggi sms, WhatsApp, social o posta elettronica.
Alcuni esempi:

Il consiglio dell’esperto.
“Teniamo sempre gli occhi aperti quando riceviamo un messaggio da sconosciuti o comunque che non ci aspettiamo – spiega Marco Camisani Calzolari.
Ad esempio se ci arriva un sollecito di pagamento, di ritiro pacchi o di richiesta di aiuto, di cui non abbiamo idea, probabilmente è una truffa“.

“Non dobbiamo mai fornire informazioni personali o finanziarie in risposta a email, messaggi, o telefonate, anche se sembrano provenire da fonti attendibili – aggiunge Camisani Calzolari.
Se insistono, contattiamo direttamente il presunto mittente, senza utilizzare il messaggi che ci hanno inviato, quindi niente rispondi” ma un messaggio nuovo digitando il destinatario direttamente”.

“Ricordiamoci anche di verificare sempre il mittente, controllando che sia genuino e non presenti errori ortografici, nomi distorti o caratteri superflui.
Non clicchiamo mai sui link e, in caso di dubbio, accediamo direttamente al sito ufficiale dell’azienda menzionata nel messaggio, digitando l’indirizzo nella nostra app di navigazione web”.

Sempre più gettonata anche la falsa notizia su Facebook in cui si viene taggati da profili hackerati.
Non apriamo il link, l’obiettivo è quello di rubare i nostri dati personali – spiega Camisani Calzolari.
Questa notizia è una bufala.

Il post, anche se appare pubblicato da un nostro amico, non è stato realmente condiviso dalla persona a cui appartiene il profilo, ma da truffatori che hanno compromesso il suo account.
Un chiaro indizio della truffa è il link sospetto, evidenziato nell’immagine”.

Attenzione anche al falso messaggio in segreteria telefonica.
Non chiamiamo il numero indicato nel messaggio – avvisa Camisani Calzolari – perché è una trappola per prosciugare il nostro credito telefonico.
Evitiamo di chiamare il numero indicato per ascoltare il presunto messaggio in segreteria, perché è un servizio a pagamento.
Ignoriamo l’sms, cancelliamolo subito e blocchiamo il contatto”.

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