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Zito Luvumbo: “I sardi sono magici. Mi hanno aspettato dal primo giorno”

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Poco più di tre anni dal suo arrivo in Sardegna, una crescita esponenziale a livello tecnico e come uomo.
È Zito Luvumbo, che si è raccontato per la prima volta a Terzo Tempo, il podcast ufficiale del Cagliari.
Gli inizi in Angola, il legame viscerale con il padre, le emozioni dei primi gol e delle prodezze tra Serie B e Serie A con il Cagliari, e tante altre pagine da scrivere insieme.

Una chiacchierata che ha fatto emergere l’essenza di un ragazzo amato da tutti, un vero e proprio simbolo rossoblù.

“Sono nato in un quartiere umile e allegro, ma anche con tanta criminalità.
In molti volevano diventare calciatori, solo due o tre di noi ce l’hanno fatta” ha raccontato l’attaccante 21enne.
I tifosi di Luvumbo sono tanti. I social del Cagliari sono letteralmente invasi dai suoi fan.
Ma uno è speciale.
“Il mio primo tifoso è mio padre. Saperlo felice quando faccio gol mi emoziona“.

Amato in Sardegna dal giorno zero, i tifosi hanno capito subito che Zito era uno di loro.
“Sento la forza del pubblico. Mi viene la forza quando sento i tifosi, è emozionante.
Mi hanno aspettato fin dal primo giorno.
Mi hanno scritto al mio arrivo, dopo il mio primo infortunio, quando sono andato in prestito a Como, mi aspettavano.
I sardi sono magici, capiscono subito quando una persona ha qualcosa di importante da dare.
Quando sento i tifosi cantare il mio nome, mi emoziono, è una sensazione straordinaria che non riesco a descrivere”.

Mister Ranieri
“Per me è stato fondamentale, con lui sento di aver fatto passi avanti.
Quando ho fatto il primo gol mi aveva detto di attaccare la profondità, ho seguito le sue indicazioni e ho capito che quello che mi dice è vero e che devo credere di più in me stesso.
Ho pianto per ognuno dei miei tre gol in Serie A. Quando ho segnato il primo, non ci credevo.
È un sogno che grazie a Dio si è realizzato”.

Ascolta il podcast integrale

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