Un giorno cruciale per la storia della Sardegna, da 230 anni.
In occasione della “Giornata del popolo sardo” il Cagliari Calcio ricorda gli avvenimenti della “Sarda Rivolutzione” (“Moti rivoluzionari sardi” o “Vespri sardi”) presentando la Maglia Gara Special Edition realizzata dallo sponsor tecnico EYE Sport, che verrà indossata nella prossima partita casalinga alla Domus, il 5 maggio contro il Lecce.
La maglia è caratterizzata dalla frase “Nara cixiri” internamente nella parte inferiore della maglia, a ribadire e ricordare la formula fonetica con la quale, secondo la leggenda, era facile individuare “lo straniero”.
I Piemontesi venivano bloccati vedendosi formulata la richiesta “Nara cixiri” (ovvero “pronuncia ‘cece'”): chi non riusciva a pronunciare bene questa parola, non era “casteddaio” ed era quindi destinato a venire imbarcato e allontanato.
LA STORIA
Il 28 aprile 1794 entrò nella storia come “Sa Die de s’aciapa” (trad. “Giornata della cattura”), quando i cittadini cagliaritani furono protagonisti della cacciata dei piemontesi nel culmine di quella che viene definita la “Sarda Rivolutzione” iniziata l’anno precedente e che sarebbe perdurata per un triennio con episodi fino al 1812.
Quei moti furono emblema del valore e della dignità del popolo sardo, esaltati dal coraggio, dal sacrificio e dalla resistenza dei nostri antenati di fronte alle ingiustizie dei dominatori, i Savoia.
I tumulti tra la borghesia sarda e i feudatari infatti non cessarono e proseguirono anche dopo il 28 aprile 1794.
Il malcontento crebbe fino a quando, nella seconda metà del 1795, il numero di rivolte aumentò e la città di Sassari venne circondata.
Il Vicerè sabaudo chiese a Giovanni Maria Angioy di riportare l’ordine nell’Isola ma questi, attraversando a cavallo l’Isola da Cagliari a Sassari, conobbe meglio i problemi e le istanze dei sardi e, paese dopo paese, riuscì a formare un gruppo sempre più nutrito, sposando definitivamente la causa del popolo e unendolo di fatto da sud a nord, fino ad essere accolto trionfalmente.