Il Cagliari di Davide Nicola contro l’Atalanta mette in campo grinta e una prestazione di alto livello ma non basta a fermare la capolista che esce dall’Unipol Domus con tre punti in tasca, dopo la vittoria per 1-0.
Molta l’amarezza per un risultato che sarebbe potuto essere diverso con un pizzico di attenzione e cinismo in più.
“Non c’è rammarico, perdiamo due volte 0-1 in sei giorni, contro due squadre da 16 vittorie stagionali e 67 gol fatti – ha spiegato Davide Nicola al termine della gara.
Finire la partita con la sensazione di poter prendere un punto oggi come a Firenze deve darci enorme consapevolezza e orgoglio, consci del lavoro che stiamo facendo e di come i risultati arriveranno se proseguiremo su questa strada.
Oggi il Cagliari ha giocato da grande squadra contro un’altra grande squadra” ha precisato il mister rossoblù.
Inevitabile parlare del rigore negato per tocco di mano di Kossounou.
“Sono episodi che succedono – ha glissato il mister -, non mi va mai ridurmi a un episodio così, saranno gli arbitri a valutare se era rigore o meno, io guardo a una grande prestazione ancora una volta.
Ho la mia opinione, decideranno gli arbitri, spesso si vuole agitare un po’ le acque per avere qualcosa indietro, a me questo non piace” ha precisato.
“Mi si chiederà perché non facciamo gol, rispondo che serve tempo, fa parte del periodo di addestramento, che evidentemente per fare gol è un po’ più lungo, dobbiamo lavorare e avere voglia di migliorare tutti insieme.
Abbiamo interpretato bene la partita mantenendo i nostri principi, con grande rispetto di un avversario molto forte che ha vinto da grande squadra non a caso.
Andare a casa con rammarico è una bella sensazione perché significa che siamo sulla strada giusta, dall’altra fa male perché meritavamo sicuramente di più”.
“Sarebbe sminuire la prova della squadra ridurre tutto al problema realizzativo, sicuramente dobbiamo migliorare.
Bisogna anche essere realisti, perché se avessimo certe qualità lotteremmo per obiettivi diversi giocando con queste prestazioni, si tratta di avere pazienza e fiducia nei giovani e nei calciatori che abbiamo in rosa.
I ragazzi sono stati lucidi, nel capire le situazioni tattiche e le decisioni che avevamo adottato, forse solo nel finale abbiamo avuto un po’ di imprecisione e frenesia, ma anche lì avevamo trovato bene la spizzata nell’occasione di Pavoletti allo scadere”.
“Se l’Atalanta è prima un motivo ci sarà, noi pensiamo a lavorare e a costruire il nostro cammino.
Oggi non c’è stato nulla di sbagliato, anche la frenesia finale era dettata dalla voglia di pareggiare, poteva pagare con il gol di Mina o Pavoletti ed era il momento giusto anche di far saltare il banco provando a disorganizzare l’Atalanta anche con Yerry davanti”.
“Mi ha emozionato l’applauso del pubblico dopo la partita – ha ammesso Nicola -, non è scontato quando perdi ed è davvero importante questo sostegno della nostra gente, fondamentale per il nostro cammino”.