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Elia Caprile: “Lecce? Noi siamo forti e sappiamo cosa possiamo fare per metterli in difficoltà”

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Si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Elia Caprile, il nuovo e promettente portiere del Cagliari, che ha già avuto modo di mettersi in mostra in occasione della sfida a San Siro contro il Milan.

“Mi sto ambientando piano piano, sono i primi giorni in Sardegna e sto scoprendo questa terra – ha dichiarato Caprile.
Gaetano mi guida un po’ in città e sto conoscendo alcune specialità della tavola, non vedo l’ora di poter avere qui anche la mia fidanzata Emily e il mio cane Wendy”.

“Ho voglia di giocare, in questi 6 mesi a Napoli non ho avuto la possibilità di giocare con continuità e ho un po’ sofferto.
Ora però sono concentrato su questa sfida, ho sempre lavorato al massimo per farmi trovare pronto”.

“Ho sempre sognato di arrivare in alto, in Serie A, è l’obiettivo di ogni bambino e l’ho sempre coltivato, al di là di soldi, fama o tutto ciò che c’è intorno.
Penso a lavorare sodo tutti i giorni, se lavori bene i risultati arrivano, poi a fine corsa si tirano le somme.
Certamente sono fortunato a essere arrivato in Serie A, questa è una responsabilità che sento verso chi non ci è arrivato, mi metto sempre in gioco e voglio sempre farlo per dimostrare ciò di cui sono in grado.

Sabato ho avuto la fortuna di giocare a San Siro, tre anni fa giocavo in Serie C davanti a un centinaio di persone, e questo non posso dimenticarlo.
Giocare a San Siro, peraltro con quella prestazione, mi rende orgoglioso, sentire felici i miei affetti, dopo i mesi di Napoli in cui non giocavo e un po’ soffrivo, è la cosa che conta maggiormente”.

“Quando non giochi con continuità l’occhio un po’ perde qualcosa e c’è bisogno di riabituarsi, sabato forse ci ho messo un po’ a carburare, ma cerco di essere un valore aggiunto per la squadra, provando a dare sicurezza con personalità e coraggio.
Sono un portiere e so che devo essere un riferimento per i miei compagni, mi prendo volentieri le mie responsabilità.

Ho scelto il 25 come numero perché sia io che mio fratello siamo nati quel giorno.

La parata più difficile di Milan-Cagliari?
Secondo me è stata l’uscita bassa su Jimenez nel secondo tempo.
Il mister?
Sicuramente il fatto di conoscerlo già mi dà qualche vantaggio nell’ambientamento e nell’apprendimento, lui si è speso per avermi qua e sono molto contento di tornare a lavorare con lui, dopo che l’anno scorso mi ha dato tanta fiducia.
Spero di ripagarlo anche quest’anno.
L’obiettivo è la salvezza, siamo partiti bene con il Milan ma domenica ne abbiamo una fondamentale con il Lecce e tutti insieme siamo metallizzati su quella”.

“Un derby per me visto il legame con Bari?
In qualche modo sì, ma conta prima di tutto perché è importante per il Cagliari e il nostro cammino verso l’obiettivo.
Dobbiamo affrontare la partita consapevoli del loro buon momento, ma anche del fatto che noi siamo forti e sappiamo cosa possiamo fare per metterli in difficoltà.
Stiamo lavorando al meglio, non vediamo l’ora che sia domenica e personalmente sarà bello giocare davanti al pubblico rossoblù che da avversario ho sempre percepito come una spinta importantissima per il Cagliari”.

Giocare da avversario a Cagliari non è mai semplice, perché è uno stadio compatto e sempre pieno.
E quando la partita si mette bene per il Cagliari diventa tosta per l’avversario perché c’è tanto rumore.
Domenica mi aspetto quello che i tifosi hanno sempre fatto, ovvero sostenerci per arrivare all’obiettivo”.

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