A due giorni dalla sfida Cagliari-Genoa (domenica 5 novembre ore 15, Unipol Domus), Claudio Ranieri ha presentato la partita in conferenza stampa.
“Per capire cosa è cambiato in noi in una settimana, aspettiamo domenica – ha commentato il mister.
Siamo sempre stati consapevoli del nostro lavoro, i ragazzi mercoledì hanno giocato un’ottima gara, con il desiderio di portare a casa la partita.
Ora arriva una signora squadra come il Genoa e noi dobbiamo fare del nostro meglio per portare a casa l’obiettivo”.
“Andiamo avanti per la nostra strada con i tifosi al nostro fianco – ha aggiunto il mister.
Di sicuro non dobbiamo fermarci. Alla squadra chiedo di non prendere gol – ha sottolineato Ranieri.
Non è possibile che una squadra che deve salvarsi subisca tutti questi gol.
I ragazzi sono preparati bene, mentalmente cercano di uscire dal campo sempre non sconfitti.
Poi si può perdere – ha continuato -, a me interessa che comunque la squadra lotti fino all’ultimo secondo.
A livello difensivo però stiamo commettendo errori che non avevamo mai commesso la scorsa stagione”.
IN CRESCITA
“Petagna ha fatto una grande partita, tredici chilometri di corsa, non mi aspettavo giocasse a questo livello. È sulla strada giusta, anche se non è ancora al cento per cento.
Anche Shomurodov sta crescendo ed entrambi sono pronti a mettere tutta la loro qualità al servizio della squadra.
Mancosu e Lapadula stanno bene, stiamo valutando le condizioni di Di Pardo“.
“Il Cagliari è Luvumbo–dipendente nel momento in cui Luvumbo riesce a fare la differenza per noi come ha fatto nelle prime partite.
Pavoletti? Per noi rappresenta la Serie A: ha esperienza, è un leader, trascina i compagni. È tra quei calciatori che fanno la differenza a partire dagli allenamenti.
Makoumbou? Gli do tante indicazioni, lo vorrei perfetto.
Viola ha presenza, personalità e qualità: un grande giocatore”.
“So per esperienza che avrò bisogno di tutti, non ho mai abbandonato un giocatore a mia disposizione.
Un giocatore può giocarle tutte, altri possono giocarne meno, ad un calciatore può bastare anche una sola gara per essere determinante.
Ecco perché sto spingendo per esempio con Gaston Pereiro, che piano piano sta entrando in quella mentalità che cerco da ogni giocatore.
È giusto avere ragazzi arrabbiati perché non giocano, sarebbe grave il contrario, significa che hanno voglia di dimostrare e questo per me è solo un bene”.