Dopo la desolante sconfitta casalinga per 4-1 del Cagliari contro il Venezia, è tempo di riflessioni per la squadra di Fabio Liverani, apparsa palesemente in crisi di gioco e di risultati, e sempre più lontana dalle prime posizioni.
Sicuramente una delle giornate più difficili per Liverani, che ha così analizzato il brutto ko: “Una sconfitta meritata, abbiamo perso sotto ogni punto di vista. Non abbiamo vinto un contrasto, non abbiamo recuperato una seconda palla. Abbiamo anche fatto dei regali, poi il match è diventato insormontabile anche a livello mentale. La responsabilità è sicuramente mia, non ho fatto capire l’importanza della gara di oggi”.
“Capisco che c’è molta amarezza per la retrocessione e la piazza si aspetta tanto, ma il nome non basta. Dobbiamo stare tra le prime posizioni e ora non ci siamo” ha commentato Liverani, che sui giocatori ha poi aggiunto: “devono capire che dal giorno dopo si deve lavorare per migliorare quei dettagli che fanno la differenza”.
“Inutile soffermarci sui singoli – ha aggiunto l’allenatore -, perché guardando solo la partita di oggi bisognerebbe cambiare tutto, anche l’allenatore. Ma non dobbiamo ragionare così, soprattutto se si guarda alle sei partite precedenti”.
Una gara amarissima per il Cagliari terminata con la sonora bordata di fischi rivolti dai tifosi all’allenatore, ai giocatori e al presidente Giulini.
Fischi meritati, come ammesso dall’attaccante dei rossoblù, Leonardo Pavoletti: “Difficile parlare, soprattutto dopo quello che è successo l’anno scorso con il Venezia. Questo è il punto più basso, è umiliante, ma se si lavora bene si può risalire“.
“Dobbiamo svegliarci altrimenti faremo un campionato non al nostro livello. I fischi? Fanno male ma penso che siano legittimi, dobbiamo prenderli come un incoraggiamento a fare di più“.