Tra le dolcezze della Sardegna più amate, oltre le deliziose sebadas, ci sono gli squisiti raviolini di ricotta fritti, sfoglie croccanti di pasta che racchiudono un delizioso ripieno morbido e cremoso.
Nella tradizione della cucina sarda, come spesso capita, esistono diverse versioni dei raviolini e tante varianti a seconda del paese nel quale si preparano. Provate questa semplicissima ricetta (per circa 20/25 raviolini) e realizzerete delle vere e proprie bontà di sicuro successo.
Ingredienti
- 300 gr di farina di semola di grano duro
- 40 gr di strutto
- mezzo bicchiere d’acqua
- 300 gr di ricotta fresca
- 70 gr di zucchero
- scorza grattugiata di un limone
- zucchero a velo o miele e scorza d’arancia grattugiata
Preparazione
Realizzare l’impasto dei raviolini, versando in una ciotola la farina insieme allo strutto e, aggiungendo l’acqua poco per volta. Iniziare a lavorare gli ingredienti fino a che si sarà ottenuto un impasto liscio e compatto. Avvolgere l’impasto ottenuto nella pellicola e lasciarlo riposare in frigorifero per almeno 1 ora.
Per il ripieno dei raviolini, mettere la ricotta in una ciotola insieme allo zucchero e alla scorza grattugiata di un limone e amalgamare gli ingredienti con l’aiuto di una frusta. Mettere quindi a riposare in frigorifero anche il ripieno, per almeno 30 minuti.
Riprendere quindi l’impasto, stenderlo e realizzare una sfoglia piuttosto sottile e posizionare tante piccole palline di crema alla ricotta. Posizionare sopra un altro strato di pasta, chiuderli e tagliarli della forma desiderata (solitamente un piccolo quadratino o un piccolo triangolo) con l’aiuto di una rotella taglia pasta.
Far scaldare dell’olio e quando sarà bollente immergere i raviolini qualche minuto per parte, finché non saranno dorati. Scolarli e adagiarli su un foglio di carta per fritti per eliminare l’olio in eccesso. Servire caldi cosparsi di zucchero a velo oppure da miele e scorza di arancia grattugiata.
Consigli
Per la chiusura dei raviolini, bagnare leggermente i bordi della pasta con acqua e premere bene prima con le dita e poi con i rebbi di una forchetta per sigillarli meglio.