Il noto giornalista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, conosce la Sardegna da anni: “Ci vengo dal 1973– ha raccontato. Ci torno tutte le stagioni. Ho presentato sull’isola tutti i miei quindici libri”.
Un grande amore che lo ha portato a stilare la sua lista di 45 motivi per amare la meravigliosa e unica Sardegna.
- C’è il mare di mezzo. La gente non ci finisce per caso, ma ci va per scelta.
- Il colore dell’acqua. Non ci sono Caraibi che tengano.
- La sabbia non è polvere. Si infila nelle orecchie, ma poi esce.
- L’elicriso profuma di Sardegna, o la Sardegna profuma di elicriso. Ancora non ho capito, ma non è importante.
- Le danze tradizionali. Dopo tre filu e ferru, ballano anche i milanesi.
- Gli occhi delle donne. Guardateli, e capirete perché in Sardegna comandano loro.
- I malloreddos hanno un nome simpatico.
- Le pecore hanno un’aria filosofica.
- Cagliaritani e sassaresi sono così impegnati a litigare tra loro che non hanno tempo per noi continentali.
- La salsiccia sarda è un salume sexy.
- Le seadas col miele sono una droga consentita.
- Il ginepro è la versione botanica (e contorta) dei nuraghi: roba solida, che dura.
- Hanno rovinato la piazzetta sabauda, ma Santa Teresa di Gallura resiste. Scendo a Rena Bianca (passione di mio figlio), mi sdraio e guardo la Corsica che mostra i denti. Magnifico.
- Sulla strada per Castelsardo sembra di essere in Colorado, e in più c’è il mare a destra.
- I cafoni stanno (quasi) tutti in Costa Smeralda.
- Ai miei amici sardi non piacciono i corbezzoli. Così li mangio io.
- La gente pensa prima di parlare.
- Rena Majore era più moderna nel 1979 che nel 2009.
- Niente Camilleri e Montalbano. Ma di Sardegna hanno scritto Satta, Carlo Levi e D.H. Lawrence. Oggi Niffoi, Fois e Soriga (che fa un po’ l’inglese).
- L’accento si può imitare. Basta allenarsi con amici sardi spiritosi.
- L’uso del gerundio è affascinante (“Scherzando stai?”).
- Certe calette sembrano il salvaschermo del computer.
- Il vento rende nervosi molti turisti, che non ritornano. Meglio. Così si sta più larghi.
- In un posto circondato dal mare (e che mare!) sono specializzati nella cucina di carne.
- Quando il traghetto, al termine della notte, si avvicinava alla Sardegna, alzavamo il naso per sentire il profumo. L’importante era non farsi notare. A diciotto anni sono ammesse battute e parolacce; non la poesia dell’alba sul mare” (romantici ricordi, da Italiani si diventa).
- Sono terminati i lavori stradali al porto di Olbia. Incredibile.
- La Sardegna piaceva a Montanelli e a De Andrè.
- Bortolo Severgnini (1869-1916, fratello del nonno Giuseppe) venne mandato a Tempio Pausania, giovane procuratore del Re. Altri tempi, altre zanzare.
- Chi dice che i sardi sono piccoli? Sono concisi.
- Le doppie hanno un crepitio simpatico: ascoltate Francesco Cossiga. Anche quando non sono d’accordo su quello che dice, mi piace come lo dice.
- Vicino alla magnifica isola grande, ci sono splendide isole piccole (Maddalena, Caprera, San Pietro e Asinara, dove sarebbe il caso di evitare asinate).
- Alghero sa di Spagna, Cagliari di sud, Palau di vento, Oristano di sole e Masua di zucchero blu.
- Vermentino freddo e mirto gelato funzionano come la salsa barbeque negli USA: evocatori d’estate.
- I porcellini sono belli e buoni.
- Spiaggia del Poetto a Cagliari. La ricordo urbana e decente, e avevano anche i gelati al biscotto.
- Capo Testa scolpito dal vento. Suona banale, ma è vero.
- Le donne sarde hanno cominciato a vestirsi in nero molto prima delle PR della moda a Milano.
- Quando li chiami al telefono, i sardi ricordano sempre chi sei.
- Il BAM (burino acquatico motorizzato) è abbastanza raro. In mare capita di sentire il rumore delle onde.
- Il sughero è più simpatico della plastica.
- Cala Capra, sotto Palau. Una piscina della Florida senza gli svantaggi della Florida.
- Se a Montirussu (Aglientu) costruiscono il solito residence, mi rivolgo alle Nazioni Unite.
- Le piante piegate dal maestrale. Sembrano appena uscite dal parrucchiere.
- C’è sempre una spiaggia vuota, anche in agosto.
- L’estate non è un brodino tiepido californiano. L’estate sarda comincia (giugno), continua (luglio), si interroga (agosto), si stanca e se ne va (settembre). Come dire: buone vacanze, ci vediamo là.