La Regione Sardegna, in accordo con le ultime indicazioni emanate dal Governo a livello nazionale, ha aggiornato le disposizioni in materia di accesso alle strutture sanitarie e socio-sanitarie.
Non sarà più necessario esibire il green pass per accedere agli ospedali e alle strutture sanitarie della Sardegna.
Secondo le nuove disposizioni, per accedere ai Pronto Soccorso non sarà più obbligatoria l’esecuzione di un test antigienico o molecolare, che potrà comunque essere richiesto a seconda delle circostanze, riservando l’indagine con tampone molecolare per i casi negativi al test antigienico che manifestino sintomi respiratori acuti o ai soggetti immunodepressi.
Test sempre previsto per i pazienti che necessitano di ricovero (programmato o richiesto in seguito all’accesso al pronto soccorso): in caso di positività al tampone e in assenza di sintomi di malattia di Covid-19 il ricovero potrà avvenire in isolamento respiratorio nel reparto dedicato al trattamento della patologia prevalente per la quale si è richiesta assistenza alla struttura ospedaliera. Qualora i pazienti positivi in isolamento nel reparto superassero il 25% del tasso di occupazione dello stesso reparto, verrà predisposto il trasferimento in reparti multidisciplinari dedicati all’isolamento dei positivi asintomatici o, in assenza di tali spazi ospedalieri, nei posti letto dei reparti Covid riconosciuti nella rete regionale.
Quanto ai visitatori, nei reparti di degenza è consentito l’accesso ai familiari e ai visitatori che non abbiano sintomi riconducibili al Covid e non abbiano avuto contatti stretti a rischio. Resta l’obbligo di indossare la mascherina di protezione Ffp2, l’igienizzazione delle mani e la misura della temperatura all’ingresso della struttura.
Le direzioni sanitarie avranno comunque facoltà, a seconda delle situazioni specifiche, di modulare e programmare gli accessi dei visitatori, fermo restando che nei reparti di degenza e nei pronto soccorso sarà sempre consentito l’accesso di un accompagnatore o del caregiver in presenza di pazienti minori, disabili, anziani (ultraottantenni) o di donne in gravidanza.