Claudio Ranieri al suo arrivo in aeroporto ieri mattina è stato accolto da un bagno di folla in festa: bandiere, striscioni, cori e persino un cane vestito di rossoblù. Tifosi che non chiedevano altro che il suo ritorno e che il presidente Tommaso Giulini ha accontentato, sperando nel miracolo di un’immediata promozione in Serie A dopo l’ultima retrocessione.
“Tornare è un’emozione unica – ha spiegato Ranieri – non so se sarà la sfida più complicata della mia carriera ma sicuramente sarà quella che sento di più. Ho una grande voglia che mi ribolle dentro. Nella mia mente ho sempre pensato che prima o poi sarei tornato a Cagliari, la piazza che mi ha lanciato in panchina, ma per egoismo non volevo rovinare i ricordi del passato”.
Una battaglia con se stesso
“I miei ricordi mi mettevano paura – ha dichiarato Ranieri nel corso della conferenza stampa di presentazione alla Unipol Domus. Mi chiedevo: perché tornare e rischiare di sporcare quel ricordo bellissimo? Ma mi sono detto: perché essere egoista? Non pensi al Cagliari in difficoltà?”. A convincerlo l’entusiasmo della gente, ma non solo. “Il figlio di Gigi Riva mi scriveva: “Tutti ti vogliono, ti aspettiamo. Hai paura di sporcare i ricordi? Anche papà è entrato come presidente onorario e nessuno si è dimenticato di quello che è stato come giocatore. Quello che è stato nessuno te lo può cancellare”.
Tutto questo mi ha portato a dire: sì, accetto“.