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Area Marina protetta del Sinis: posizionate le barriere contro la pesca a strascico illegale

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Sono state posizionate al largo della penisola del Sinis le prime barriere per inibire ed impedire la pesca a strascico illegale nell’Area Marina protetta della Penisola del SinisIsola di Mal di Ventre.

Le barriere impediranno l’avanzata eventuale di reti trainate su fondale, pratica illegale nelle Aree marine protette, sotto costa e a meno di 3 miglia. L’attività, primo esempio di questo tipo nell’Isola, rientra all’interno del progetto SATURN, coordinato da MEDSEA con FLAG Pescando Sardegna Centro Occidentale in collaborazione con l’ Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, e finanziato da Argea con fondi Feamp 2014-2020 per un valore di 300mila euro.

“La pesca a strascico è tra i tipi di pesca che arrecano maggiore danno ai fondali, per questo è regolamentata nelle aree marine protette. Le reti dello strascico hanno la capacità di rimuovere tutto quello che è presente nel fondale, dalle praterie di posidonia oceanica al coralligeno, habitat protetti, indispensabili per il nostro mare: una volta che tutto questo viene rimosso, non ha la capacità di rigenerarsi e non viene più recuperato”, ha spiegato la responsabile dei progetti a mare di Medsea, Francesca Frau, come riportato dall’Ansa.

L’Italia, con oltre 5000 ore di pesca a strascico illegali documentate, è il primo Paese EU a infrangere le regole, a danno (irreversibile) dei fondali, degli ecosistemi e dello stesso comparto della pesca.

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