Nel corso di un’intervista a il Corriere dello Sport l’attaccante angolano classe 2002 Zito Luvumbo ha parlato della stagione appena iniziata, della sua crescita costante, passata per un prestito a Como dopo l’arrivo in Sardegna nel 2020, quindi le esperienze prima con la Primavera e poi in Serie B da protagonista.
Ricordi magici.
“La gara contro il Parma, la mia doppietta, un ricordo splendido, una partita indimenticabile.
Da lì ho guadagnato fiducia e ho pensato “Se andiamo in A, potrò dire anch’io la mia.
Il più bello è stato il secondo, ma il primo quello più difficile. Anche perché ho calciato entrambi con il destro, che non è il piede forte”.
Ora? “Una salvezza da conquistare prima di tutto, poi si vedrà quanto e cosa si potrà sognare a livello di squadra e personale”.
“Per me è davvero tutto bellissimo, sono contento di essere a Cagliari – ha dichiarato Luvumbo.
Qui ho avuto la possibilità di diventare un giocatore.
Voglio crescere, continuare a migliorarmi“.
L’esordio in Serie A.
“Ero preparato. All’inizio ho provato un po’ di ansia perché tutto si stava avverando ed ero preoccupato di riuscire ad essere all’altezza. Ma poi la gara è iniziata e tutto è passato”.
“In Serie A ci sono calciatori di altissimo livello, tanta tecnica e difensori molto aggressivi ed esperti.
In B c’è sempre da dare battaglia, in A c’è più qualità, più tecnica e intelligenza tattica.
Adesso mi conoscono e mi studiano, quindi dovrò diventare un nuovo Zito perché quello che ho fatto l’anno scorso non basterà più.
Devo diventare un calciatore da Serie A, ma già sapere che gli avversari mi tengono d’occhio, è come un sogno che si realizza”.
“Il primo gol in A? Non so bene come sarà.
Magari piangerò di gioia… Oppure mi inventerò un balletto. Vediamo.
Intanto spero di farlo il prima possibile“.
Con Ranieri un rapporto speciale.
“È come un secondo padre.
Fuori dal campo, è cordiale, affettuoso.
Ma in allenamento dice in continuazione quello che vuole da me, mi da tanti consigli ma soprattutto mi chiede di fare gol
Questo è l’insegnamento che più è rimasto in testa: tirare in porta, cosa che prima non facevo spesso, per segnare”.
Lunedì la super sfida contro l’Inter.
“So bene che mi troverò davanti, non solo contro l’Inter, difensori esperti, ma puoi sempre fare gol contro chiunque.
Rispetto per tutti, ma non mi spaventano.
Anche perché come Cagliari, giocando da squadra, abbiamo dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque.
Soprattutto davanti al nostro pubblico che ci da quella forza che, unita alla nostra qualità e determinazione, può permetterci di farcela“.
Gli obiettivi?
“Giocare in Champion’s League e portare l’Angola prima in Coppa d’Africa e poi ai Mondiali.
Ma prima c’è una salvezza da conquistare tutti insieme”.