Gigi Datome, capitano, volto, bandiera e simbolo della Nazionale, ha dato il suo addio al basket a 35 anni, dopo 323 partite complessive con la casacca azzurra e 203 con la nazionale maggiore.
Il più forte sardo ad aver mai giocato a pallacanestro, ha lasciato il basket dopo una splendida carriera in cui ha vinto tantissimo e si è fatto amare in ogni squadra, con ogni maglia, da tutti gli appassionati di basket.
Dopo aver terminato la stagione vincendo lo scudetto con l’Olimpia Milano, da MVP delle Finals, Gigi Datome ha chiuso la carriera al 3:26 di Italia-Slovenia, con una doverosa standing-ovation del pubblico della Mall of Asia di Manila, che ha accompagnato l’ultima partita della carriera della leggenda del basket.
“Ringrazio tutti. Oggi è stato molto emozionante, e spero sia il motivo per cui ho giocato così male – ha dichiarato Datome in conferenza stampa post-gara.
Lascio senza rimpianti e sono convinto della mia scelta. Stasera stava andando tutto bene, poi all’inno nazionale mi sono emozionato e non ce l’ho fatta”.
“Come capitano, sono orgoglioso di questa squadra – ha aggiunto -, abbiamo dimostrato di poter competere ad alti livelli.
Abbiamo provato a vincere per chiudere meglio ma sono molto orgoglioso per quanto ha fatto questo gruppo entrando nelle prime otto squadre del mondo.
Ringrazio tutti per l’affetto, dai compagni, allo staff al Poz, e stasera anche agli avversari che si sono fermati per applaudirmi.
È stata una delle estati più belle della mia vita”.
“Ora avrò più tempo da dedicare a ciò che conta veramente nella vita, ovvero ciò che c’è fuori dal rettangolo di gioco.
Questa squadra ha dimostrato di poter competere ad alto livello e sono certo che i ragazzi potranno ancora migliorare. È stato un onore“.
Applausi e ringraziamenti ricambiati dal ct azzurro, Gianmarco Pozzecco.
“Gigi è una leggenda. Lo ringrazio per quanto fatto e non lo dimenticherò mai. Gigi ha scelto di essere una persona esemplare. È unico“.
Grazie di tutto Gigi 💙
Gigi Datome è nato a Montebelluna, provincia di Treviso, paese della madre Antonella, ma si è trasferito subito dopo a Olbia, dove ha iniziato a giocare a basket nella Santa Croce Olbia, la società di papà Sergio.
Una carriera impreziosita dal successo europeo con il Fenerbahce e resa ancora più speciale dagli anni passati in NBA con le maglie di Detroit e Boston, e conclusa da vincente, a Milano.
