Il Vice Presidente del Cagliari Fedele Usai ai microfoni di Radio TV Serie A con RDS all’interno della trasmissione Serie Allnews, ha parlato della situazione dei rossoblù e dell’impatto con la massima serie.
SU MISTER RANIERI
“Mi lega a Claudio un rapporto di sincera amicizia, per cui faccio fatica a parlare di lui.
Di certo posso dire che non ho mai visto un gruppo così unito come il suo Cagliari.
Lo scorso anno quando abbiamo iniziato i playoff ero davvero convinto della promozione, vedevo uno spogliatoio granitico, che aveva trovato nel mister il suo condottiero, la guida ideale“.
L’IMPATTO CON LA SERIE A
“Noi ci siamo presentati ai nastri di partenza con una squadra giovane: ci sono calciatori che arrivano dalla nostra Primavera come Luvumbo e Obert; altri sono frutto di investimenti importanti come Prati, Sulemana.
Non è in ogni caso facile adattarsi immediatamente: Prati, per esempio, arriva dalla C; Dossena, Makoumbou, Azzi sono al debutto nella massima serie; lo stesso Radunovic aveva poca esperienza in A.
Hatzidiakos e Wieteska sono arrivati da pochissimo.
Sarà quindi importante fare al più presto quel cambio di mentalità che richiede il campionato; così come lo scorso anno era stato necessario adattarsi alla B.
Questo è il lavoro che mister Ranieri sta facendo, sono molto fiducioso per la coesione che vedo in questo gruppo”.
SU NANDEZ
“Nahitan è una scossa in campo, è uno che dà tutto.
Questo i tifosi lo capiscono: i suoi strappi sono importanti anche per la squadra perché nei momenti di difficoltà, le sue accelerazioni danno coraggio ai compagni.
La sua “garra” è incredibile, fondamentale per questa squadra.
Lo scorso anno in Serie B ha fatto un girone di ritorno pazzesco.
E in Serie A il suo ruolo è ancora più importante, porta in dote anche la sua esperienza”.
SUI GRANDI ALLENATORI ROSSOBLU’
“C’è qualcosa che accomuna i grandi allenatori che hanno fatto la storia del Cagliari: penso a Scopigno – il papà degli allenatori rossoblù, personaggio incredibile, totalmente in anticipo sui tempi, che seppe conquistare uno storico Scudetto -; Mazzone, che portò la squadra in Coppa Uefa; Giorgi, che la condusse sino alla semifinale, e quindi mister Ranieri.
Parliamo di persone di grande esperienza e sensibilità, capaci di essere dei padri del gruppo, che si inseriscono in un ambiente particolare, una realtà identitaria, dove tutta un’Isola si riunisce attorno alla squadra”.
IL MITO GIGI RIVA
“Il gesto di Riva di restare per sempre a Cagliari è irripetibile? Intanto parliamo di un totem, un punto di riferimento non solo per i tifosi rossoblù ma per tutto il calcio italiano: per quello che ha fatto, per l’uomo che è.
Oggi la realtà è molto diversa, quanto sta succedendo in Arabia Saudita lo dimostra.
Ci sono però calciatori che decidono di dire “No, grazie” ad un’offerta economica molto più allettante, perché si legano ad una squadra, ad una città, trovando lì le condizioni ideali di vita.
Questo è successo a Riva: lui che da giovane aveva perso i genitori, in Sardegna, in un popolo, ha trovato la sua seconda famiglia.
Sarà qualcosa di difficile da ritrovare.
Diciamo che Riva con la sua scelta ha rinunciato sicuramente a guadagnare di più, ma in cambio ha guadagnato l’eternità“.