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Vicenda scommesse. Chi non si è fatto corrompere: il no di Fabio Pisacane nel 2011

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In un momento come quello attuale in cui si sono accesi i riflettori sulle scommesse illegali, torna alla mente la storia di Fabio Pisacane, attuale allenatore della Primavera del Cagliari, che nel 2011 denunciò una combine, diventando protagonista della cronaca sportiva.

La storia del difensore (all’epoca dei fatti stopper del Lumezzane, serie C, in comproprietà con il Chievo), è di quelle che vale la pena raccontare e ricordare.
Il 14 aprile 2011, il direttore sportivo del Ravenna, Giorgio Buffone, gli offre 50 mila euro (all’epoca, la metà dello stipendio annuo del difensore) per alterare il risultato della partita contro la sua squadra, ma il calciatore rifiuta e denuncia l’episodio alla Procura Federale.

Per la sua onestà Fabio Pisacane fu premiato dalla celebre testata inglese The Guardian, come “Giocatore dell’anno” e nominato Ambasciatore della FIFA.
Giusti riconoscimenti in una carriera ricca di soddisfazioni e successi, alcuni ben più importanti di una vittoria sul campo.

Fabio Pisacane, classe ’86, stopper del Lumezzane in comproprietà con il Chievo, napoletano dei Quartieri Spagnoli “dove c’è anche gente molto onesta che lavora tutto il giorno e va a dormire con la coscienza a posto, raccontò al quotidiano La Stampa.

“Buffone mi dice in romanesco che con quei quattro soldi che mi passa il Lumezzane non posso pensare di sopravvivere.
Mi dice che in Lega Pro bisogna arrangiarsi diversamente.
Alla fine mi offre 50 mila euro per fargli vincere la partita”.

Pisacane confidò tutto al suo allenatore, Davide Nicola, insieme si recarono dal direttore sportivo e dal presidente e decisero di denunciare tutto alla Procura Federale.
Il Ravenna venne punito con 7 punti di penalizzazione.

“In questo campionato di Lega Pro ci sono un mucchio di giocatori che si sarebbero comportati esattamente come me, ne sono sicuro.
Il calcio è inguaiato, ma non è tutto marcio“.
Devoto a Padre Pio, al quale attribuisce la guarigione da una grave malattia del sistema nervoso che lo colpì nel 2001, Pisacane aveva dichiarato:
“Ho fede in Dio e nel mio sogno. Un calcio pulito, dove vince chi suda di più”.
Parole sante, parole vere. Dimostrano come non tutto il calcio sia malato di avidità, corruzione, cialtroneria.

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