Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha parlato così ai media dopo la salvezza aritmetica conquistata con una giornata di anticipo a Reggio Emilia, con il 2-0 in casa del Sassuolo.
AL TRAGUARDO CON E PER GIGI RIVA
“La dedica per questa salvezza va a Gigi Riva, che ha rappresentato per decenni il Cagliari e la Sardegna, scrivendone la storia.
Non potevamo retrocedere nell’anno in cui Gigi è mancato.
Mi è stato sempre vicino negli ultimi anni, nei momenti complicati soprattutto.
È stato fondamentale per il ritorno del Mister, convincendolo di fronte al timore di non farcela, viste le acque in cui navigavamo quando è arrivato.
Grazie al suo endorsement pubblico ora siamo qui a festeggiare come facemmo a Bari, quindi il mio primo pensiero ora va ovviamente a Gigi.
Quando ci ha lasciati è stato uno dei momenti più difficili: ci siamo ritrovati a Bonaria, abbiamo capito che questa stagione non poteva finire in un modo diverso rispetto a questo che stiamo vivendo oggi”.
SOTTO LA CURVA COL MISTER
“Ranieri mi ha chiamato in campo a fine partita per andare insieme sotto la Curva con i nostri tifosi, con lui abbiamo creato un bel rapporto.
Il merito della salvezza è di chi rappresenta questo Club da oltre 50 anni: ecco perché la dedica per questa salvezza va a Gigi Riva.
Tutti i tifosi che sono venuti qui e ci seguono sono stati ancora più uniti grazie a Gigi e grazie al mister.
Ranieri ha messo la ciliegina sulla salvezza di quest’anno e sulla promozione dalla Serie B nel 2023.
Dopo l’entusiasmo dalla promozione incredibile di Bari al 94’, pensavamo e speravamo di ripartire meglio, facendo un mercato con i giovani da aggiungere ad elementi più esperti.
Il mercato ben mirato a gennaio, con gli arrivi di Mina e Gaetano, ci ha dato tanto.
Dopo la partita contro la Lazio ci sembrava di essere in una spirale negativa, c’è stata allora la conferenza stampa in cui ho richiamato i giocatori alle proprie responsabilità, perché forse qualcuno non aveva capito subito dove era arrivato e quanto sia importante indossare la maglia del Cagliari.
In quel momento si è voluto compattare il gruppo il più possibile.
Dopo la gara contro il Genoa eravamo molto arrabbiati, ma siamo ripartiti subito.
L’espulsione di Gaetano contro il Lecce non ci ha permesso di sfruttare il primo match point, ma oggi non abbiamo sbagliato”.
UNA NUOVA TAPPA
“A Venezia nel maggio 2022 ci è crollato il mondo addosso, è stato il momento più brutto della mia vita dopo la perdita di mio padre, l’altra persona a cui dedico questa salvezza perché oggi sarebbe stato il suo compleanno”.
IL LAVORO DEL MISTER
“Fino a quando vorrà il Mister sarà su questa panchina, al di là del contratto in essere in scadenza a giugno 2025.
Solo lui poteva salvare questa squadra, nessuno avrebbe potuto sostituirlo in corsa.
Dopo la Lazio ha dato un segnale al gruppo, che ha risposto alla grande: ha fatto capire e ribadito il modo in cui dobbiamo fare calcio a Cagliari.
Quanto il Mister ha già saputo fare deve servire da insegnamento per il futuro e per tutti noi.
Le poche volte in cui sbaglia lo ammette, io con lui sono cresciuto tantissimo in quest’ultimo anno e mezzo.
Prendiamo il gesto di Bari, quando intimò ai nostri tifosi di non mancare di rispetto ai tifosi avversari: quel gesto è stato il coronamento del nostro percorso e in un attimo ha dato un messaggio di enorme portata.
Lui sa quanto vorremmo che lui rimanesse a lungo.
Perché l’unione che si è creata in questo anno e mezzo è veramente forte, e ho visto a fine partita qualche giocatore convinto di poter fare ancora meglio l’anno prossimo.
E questo non mi succedeva da tanto.
Credo che il Mister ci penserà per bene prima di lasciare adesso, ne sono convinto”.
UNO SGUARDO AL FUTURO
“Nel 2019 alzammo l’asticella dopo la cessione di Barella, quella sconfitta contro la Lazio a fine 2019 e poi l’avvento del Covid cambiarono completamente il contesto: oggi è un altro calcio, un altro Cagliari, un’altra economia, e il Cagliari oggi deve lavorare coi giovani, patrimonializzare, guardare al futuro, investendo in modo mirato: Prati è un mio orgoglio, mi sono battuto per prenderlo, abbiamo speso qualcosa in più che abbiamo poi pagato sul resto del mercato estivo, ma Matteo diventerà un grande calciatore se terrà questa mentalità e cultura del lavoro.
Idem Sulemana, altro innesto della nostra estate 2023; Mina e Gaetano a gennaio sono stati merito del Direttore Nereo Bonato, che sarà con noi altri due anni, hanno puntellato la squadra con grande precisione, ma questo è un gruppo forte, costruito negli anni e rafforzato passo dopo passo: oggi abbiamo visto due 2003 in campo, uno titolare e l’altro in gol, e poi Luvumbo e Obert del 2002, segnali tangibili della nostra filosofia”.
TIFOSI SPETTACOLARI
“La nostra gente ci ha sostenuto per tutta la stagione, anche nei momenti difficili, sempre alle nostre spalle a prescindere.
Questi ragazzi ci hanno messo tutto l’impegno possibile per raggiungere la salvezza e credo che i tifosi debbano essere orgogliosi del gruppo che non ha mai mollato, anche nei momenti più complicati.
Questa meravigliosa gente non ha mai smesso di supportarci, la salvezza va a tutti loro.
Oggi erano più di 4.000 a supportarci, era come giocare in casa”.
DIECI ANNI DI CAGLIARI
“Otto stagioni su dieci in Serie A, l’80%: sono fiero e orgoglioso di questo.
Spesso mi vengono ricordate e in qualche modo rinfacciate le dichiarazioni di dieci anni fa, quando parlai di Europa e ambizioni: ribadisco che mi piacerebbe poter lottare per qualcosa di più, ci sono riuscite Atalanta, Bologna e Torino, potremmo fare anche noi una stagione simile a quella dei granata, dobbiamo essere ambiziosi ma con razionalità.
Se arrivasse una proprietà forte come può essere quella del Como o del Parma, io sarei il primo a passare la mano, anche perché in questi dieci anni mi sono tolto grandi gioie e soddisfazioni.
Ma finché sarò alla guida del Club bisognerà tenere i piedi per terra e ripartire dai giovani, con grande pragmatismo e serietà.
Il Cagliari e il Mister hanno fatto un miracolo costruendo una salvezza con determinati principi: questa sarà la politica perché finché ci sarò io, non voglio illudere nessuno”.