Nel corso di un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Claudio Ranieri ha parlato del suo attuale periodo di riposo e ha espresso il suo parere sull’operato di Davide Nicola alla guida del Cagliari, una delle squadre a cui è più legato.
Nonostante la pausa dal calcio, il richiamo del campo è sempre presente, e Sir Claudio non esclude un ritorno in panchina per un’ultima, grande avventura internazionale.
“La panchina in sé non mi manca, perché ho sempre seguito le mie squadre in piedi, a bordo campo.
E quelle dei giardini o davanti ai cantieri non fanno per me…”.
Ranieri ha aggiunto:
“L’adrenalina del calcio un po’ mi manca, e qualche telefonata l’ho ricevuta, anche dall’Italia.
La tentazione di tornare c’è stata, ma ho resistito, ho ancora l’idea di fine maggio”.
Il tecnico romano ha lasciato aperta la possibilità di un futuro ritorno, con un’attenzione particolare verso una nazionale europea:
“Aspetto un’avventura che mi stuzzichi. Con i club penso di aver chiuso, ma nel calcio nulla è scontato”.
Parlando del Cagliari, Ranieri ha sottolineato il forte legame che lo unisce alla squadra rossoblù, descrivendola come un “affare di cuore“.
Ha poi elogiato il lavoro di Davide Nicola, che sta conducendo la squadra con impegno:
“Nicola sta facendo un gran lavoro.
È la strada giusta“.
Con la sua solita saggezza, Ranieri ha invitato alla cautela riguardo Zito Luvumbo, giovane attaccante del Cagliari:
“È giovane e possiede potenzialità importanti, ma non va caricato di responsabilità più del dovuto.
Le sue qualità non si discutono, ma in questo momento non ci si può aspettare che sia un attaccante da 15 gol“.
Ranieri ha anche parlato della situazione della Roma, difendendo Daniele De Rossi, dalle critiche ed evidenziando le problematiche nella gestione dei progetti tecnici:
“Credo che il problema oggi non sia l’allenatore.
Se progetti e poi mandi via dopo qualche partita andata male, c’è qualcosa di sbagliato nella programmazione”.
Nel corso dell’intervista, Ranieri ha poi incoronato il migliore in panchina.
“Il miglior allenatore al mondo? Carlo Ancelotti“.
Una scelta che non sorprende, vista la stima e il rispetto reciproco tra i due tecnici, entrambi simboli di una generazione di allenatori italiani che hanno saputo affermarsi a livello internazionale.
Infine, Ranieri ha voluto ricordare con affetto Carlo Mazzone, scomparso lo scorso anno, grande allenatore e maestro, punto di riferimento per molti nella sua generazione.
“Chi manca? Mazzone“.