Nell’intervista realizzata per i canali ufficiali del Club rossoblù, Juan Martín Rodríguez si racconta per la prima volta dal suo arrivo in Sardegna.
Dal legame tra il suo Paese e Cagliari alle emozioni del recente debutto con due ottime prestazioni in pochi giorni al cospetto di Roma e Napoli.
L’IDENTITÀ URUGUAIANA
“Quando esci dall’Uruguay la gente ti riconosce come uruguaiano e guarda a te come a uno che può emulare ciò che altri connazionali hanno fatto in Europa.
Mio padre è stato il mio primo allenatore, poi Serafín García ha influito molto a livello formativo al Peñarol.
Jadson Viera mi ha dato la possibilità di esordire in prima divisione al Boston River.
E Diego Aguirre mi ha aiutato tantissimo quando sono rientrato al Peñarol, giocare in prima squadra non è lo stesso che farlo nelle giovanili”.
IDENTIKIT
“Sono un giocatore con molta dedizione, spirito di squadra, umile.
Prima di tutto viene l’impegno, cerco di dare il massimo.
Modelli? Guardavo molto Godín, ora seguo Giménez, mi piace come marca e come va nel corpo a corpo. E poi Van Dijk, mi piace il suo senso del tempo”.
IL CALCIO ITALIANO
“È difficile adattarsi al calcio italiano, qui è molto veloce, si gioca molto con la palla tra i piedi, è tutto molto tecnico e tattico.
In Uruguay il ritmo è diverso, hai più tempo per pensare”.
L’ACCOGLIENZA A CAGLIARI
“Fin dal primo giorno mi hanno fatto sentire a mio agio.
La storia rossoblù è piena di grandi uruguaiani e tutti cercano di aiutarti perché tu possa dare quello che gli altri hanno garantito alla maglia rossoblù.
Diego Lopez mi ha detto di stare tranquillo, di imparare e che quando sarebbe arrivato il mio momento avrei dovuto sfruttarlo al massimo”.
Tra i connazionali ex Cagliari, un punto di riferimento è stato anche Nahitan Nández:
“L’ho conosciuto in Nazionale, mi ha detto che Cagliari era una realtà molto bella dove giocare.
La mia famiglia e i miei amici erano felicissimi”.
LA CITTÀ, L’ESORDIO, I TIFOSI
“Cagliari è molto tranquilla, la gente quando ti vede ti saluta o ti fa i complimenti, e questo ti spinge a migliorare.
Ho provato un orgoglio enorme nell’esordire in Coppa Italia prima e in Serie A poi.
Vedevo la tifoseria dalla panchina e mi veniva voglia di vivere da dentro la gara.
Per fortuna si è realizzato e poi è arrivata anche una vittoria prestigiosa contro la Roma.
Sono contento, stiamo facendo le cose bene.
È difficile stare lontano dalla famiglia, ma cerco di fare il meglio perché siano orgogliosi di me.
Ringrazio i tifosi per come mi hanno accolto dal primo giorno e per come ci sostengono ovunque, per noi è molto importante avere il loro appoggio.
Chiedo che continuino ad avere fiducia e a incitarci, noi cercheremo di difenderli in campo e di fare il meglio possibile perché alla fine siano tutti felici e orgogliosi”.
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