Il 30 maggio 1920 nasce il Cagliari Football Club, ovvero il Cagliari Calcio.
Il Cagliari Calcio è l’orgoglio di tutta una regione e una delle squadre più amate in Italia.
Una storia d’amore, di fatica e di sacrificio. Lo scudetto del 1970 ne ha rappresentato l’apice, ma le vicende rossoblù sono da leggere come il romanzo di una vita.
Esaltanti vittorie, gol indimenticabili, ma anche amare sconfitte e cadute rovinose, dalle quali però il Cagliari ha sempre saputo risollevarsi.
Parentesi memorabili: il secondo posto nel 1969, le semifinali UEFA nel 1994, le insperate salvezze nel 1965, 1991 e 2008, il doppio salto dalla C alla A di fine anni ’80 con l’attuale mister rossoblù Claudio Ranieri.
È la squadra di Gigi Riva, il più forte cannoniere nella storia del calcio italiano, tuttora bomber principe della Nazionale; del trio uruguayano Francescoli-Herrera-Fonseca; di Gianfranco Zola, il fuoriclasse di Oliena emigrato in Inghilterra e tornato per sospingere la sua squadra del cuore di nuovo in Serie A; di Daniele Conti, leader in campo e fuori, primatista di presenze.
Allenatori epici: “Sandokan” Silvestri, Manlio Scopigno, Gustavo Giagnoni, Claudio Ranieri, Carletto Mazzone, Massimiliano Allegri.
Il Cagliari Football Club viene fondato il 30 maggio 1920 dal chirurgo e ricercatore Gaetano Fichera, siciliano di origini, uomo di grande spessore sotto il profilo scientifico.
Fichera, primo presidente del club, adottò il bianco per vestire la squadra dispensando ai suoi giocatori, un gruppo di studenti di medicina, una serie di camici bianchi ospedalieri.
La prima partita è Cagliari-Torres, e va in scena in un caldissimo 8 settembre, allo Stallaggio Meloni, con i giocatori scesi in campo con una maglia bianca, camici dei medici, appunto, riadattati a casacca.
I colori rossoblù arrivarono per la prima volta nel gennaio 1921 quando la squadra partecipò al Torneo Sardegna: la maglia era completamente rossa e i pantaloni completamente blu.
Casacche molto diverse da quelle che conosciamo, niente casacca a quarti, niente scudo con i quattro mori sul petto: semplicemente maglia rossa, pantaloni blu, e uno stemma tondo con la scritta Cagliari Football Club, CFB.
Tra il 1927 e il 1928 il presidente Costa Marras decide di ritornare alla casacca a tre quarti e ai classici colori rossoblù che non cambiarono mai più.
Dalla fondazione della società nel 1920 fino al campionato 1992-93, sulle maglie da gioco figurava uno scudetto con i quattro mori, simbolo del Cagliari sin dalle origini e simbolo della Sardegna, pur esistendo già dei loghi ufficiali della società. Una rarità del tempo poiché fino agli anni ’80 solo poche squadre insieme al Cagliari, avevano cucito sulla maglia il proprio stemma.
Nella stagione 1993-1994 ci fu il primo ritocco del logo.
Si passò a uno scudo gotico sempre rosso e blu ma arrotondato in punta e bombato ai fianchi, i mori ritornarono neri e il quadrato fu rimpicciolito, in cima un rettangolo bianco recante la denominazione societaria e alla base una fascia tricolore ondulata in onore dello scudetto conquistato sotto la guida del mitico Manlio Scopigno, e corredato della scritta ‘1969/70‘.
Lo stemma venne riammodernato tre stagioni dopo per durare, pur con qualche piccola modifica, una ventina di anni.
Nel 2015 venne presentato l’attuale logo, creato dalla nuova dirigenza per volere del presidente Tommaso Giulini. La principale novità fu il ritorno allo scudo triangolare, con un vistoso ingrandimento dei Quattro Mori. La seconda novità è che i Quattro Mori furono adeguati alla Legge Regionale del 1999 che riformò la bandiera sarda: anch’essi infatti ora guardano verso destra (qualcuno asserisce che guardano anche verso l’Italia, mentre prima le davano volutamente la nuca) e hanno la benda in fronte e non sugli occhi.
Il club rossoblù oggi compie 103 anni, buon compleanno magico Cagliari! ❤💙