L’ex rossoblù Pierpaolo Bisoli, attuale allenatore del Südtirol, nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport, oltre a commentare il buon avvio di stagione della sua squadra, ha anche parlato del Cagliari, da lui definita “la squadra più forte della B“.
Similitudini tra lui e Mazzone
“Io nuovo Mazzone? Un onore, ma non so se sono all’altezza“ ha commentato Bisoli, che ha poi aggiunto: “Se allenasse oggi, sarebbe ancora all’avanguardia. Palla dietro, palla avanti, cercare la profondità. Lo facevamo al Cagliari nel 1992, figuratevi… Similitudini tra noi? Non usiamo i social. Anche io terzini e mediani li chiamo ancora così. Il calcio è semplice, il dribbling non si insegna, o ce l’hai o non ce l’hai”.
L’obiettivo
“Non fare la A non mi rammarica, ma un giorno vorrei riprendermela“.
Il Cagliari
“Cagliari mi è rimasta nel cuore, ho lanciato Giaccherini, Diamanti e Parolo. A Cagliari lasciai fuori l’intoccabile Daniele Conti, e lanciai Nainggolan? Cellino lo aveva già venduto al Cesena. Poi in ritiro gli chiesi tre allenamenti, mi diede ascolto, è diventato fortissimo. Ora il Cagliari fa fatica in B? Per me è la squadra più forte del torneo, ma deve calarsi in una realtà, tosta e dura in cui niente è scontato”.
“Seguitemi e ascoltatemi”
“A Cosenza c’era disperazione – ha ricordato Bisoli -, io ho detto ‘Seguitemi e ascoltatemi’. Abbiamo fatto un miracolo salvandoci all’ultimo minuto dei playout. Ripeto lo stesso anche qui al Südtirol. Qui mi sto ambientando bene, l’organizzazione è perfetta. Vivo per il club, sono onesto e cerco di entrare nella testa dei ragazzi. Ho spiegato che dopo 3 sconfitte bisognava resettare tutto. Ora mi danno testa e cuore e c’è alchimia, siamo migliorati in tutto. Qui ci sono valori importanti che nessuno ha ancora scoperto. Lavoriamo duro, vogliamo migliorarci ogni giorno“.