Ospite del Festival della Serie A, l’ormai ex allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri, torna sul suo addio ai rossoblù e sulla scelta di non sedere più su una panchina, almeno a livello di club.
“Cosa resta dell’esperienza a Cagliari? Resta tanto – ha commentato Ranieri.
Resta la consapevolezza che tutti quanti abbiamo lavorato per un unico scopo, la società, i giocatori, i collaboratori, ma soprattutto i tifosi che ci hanno dato una grossissima mano.
Nei momenti difficili sono stati vicino alla squadra, vicino a me, ci hanno sempre incoraggiato.
È stata un’esperienza meravigliosa”.
“Avevo dei giocatori magnifici, non ho mai dovuto rimproverarli in allenamento perché andavano a tremila all’ora.
Ma in partita non rendevano, forse erano convinti che per il solo fatto che ci fossi io in panchina si sarebbero salvati“.
“Giusto lasciare? Sì, ne sono convinto.
Un’uscita di scena così, se l’avessi sognata, non ci sarei riuscito a farla così bene”.
“La partita più memorabile della carriera? Il 3-1 con il Leicester contro il Manchester City.
Ma quelle che non mi hanno fatto dormire la notte sono quelle del Cagliari di quest’anno.
Capisco che il successo con il Leicester resterà un’impresa però, scusatemi, Cagliari resta nel mio cuore e io le imprese di Cagliari non le cambio con nulla“.
Ha poi aggiunto:
“Se avessi avuto qualche buon agente, avrei anche potuto fare anche qualcosa in più…
Mi sono sempre adattato alle diverse realtà, l’allenatore che non ha possibilità di scegliere deve farlo con tutto.
In alcune squadre non ho potuto scegliere, quello c’era e con quello dovevi lavorare, rendendo al massimo.
Prima di tutto mi sono divertito, moltissimo: per esempio non sapevo lo spagnolo, l’inglese, il francese, ho dovuto impararli“.