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Zito Luvumbo: “Voglio replicare quello che ho fatto finora e migliorare”

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Il giovane attaccante del Cagliari, Zito Luvumbo, nel corso di un’intervista ai canali ufficiali della Lega Serie A, ha raccontato il suo percorso in rossoblù, e ha parlato del sul legame con Claudio Ranieri e di come si stia adattando al nuovo tecnico Davide Nicola.

Un inizio difficile e il ritorno alla Serie A
“Quando sono arrivato, ho avuto momenti molto duri, con problemi fisici che mi hanno costretto fuori dal campo per tanto tempo.
È stata una tortura” ha spiegato l’attaccante.
“Il 2022 è stato un buon anno, sia per me che per la squadra.
Abbiamo conquistato la Serie A, una gioia incredibile”.

Gli obiettivi della stagione e il legame con Ranieri
Per la stagione in corso, Luvumbo ha le idee chiare:
“Voglio replicare quello che ho fatto e migliorare le mie statistiche” .
Zito ha sottolineato quanto sia stata importante per la sua crescita la guida del tecnico Claudio Ranieri:
Mister Ranieri è come un padre per me, mi ha aiutato molto a crescere, sia come uomo, sia come calciatore.
Posso solo ringraziarlo per quello che ha fatto per me”.

Quando è arrivato mister Nicola non è cambiato molto – ha aggiunto Zito -, hanno di base le stesse idee, sono tecnici molto simili che danno consigli sia dentro sia fuori dal campo.
Insegnano come migliorare nel gioco, in termini tecnici e tattici.
Sono grato di poter sentire i consigli del mister”.

La forza del gruppo e il legame con Piccoli
In questa nuova stagione il Cagliari è partito piano, ma questo anziché scoraggiare il gruppo l’ha rinsaldato.
Tra i suoi compagni, ha una stima speciale per Roberto Piccoli, che definisce “un amico e un grande professionista, umile e tranquillo.
È qui da poco tempo ma si è inserito molto bene, è come se fosse qui da tanto.
Voglio raggiungere con lui i nostri obiettivi, sia di squadra che individuali“.

Il legame con Cagliari e la Sardegna
Luvumbo ha confessato di sentirsi legato a Cagliari e alla Sardegna, in cui ha trovato similitudini con la sua terra d’origine, l’Angola:
“Il caldo, il mare, l’atmosfera… Mi sento accolto.
La gente mi incontra e mi saluta, queste cose mi piacciono e fanno parte del mio modo di essere”.

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