La partita Cagliari–Atalanta si chiude con la vittoria della Dea per 0-1, e con una scia di polemiche per un rigore non assegnato dall’arbitro Luca Pairetto ai rossoblù.
Al minuto 33 della sfida, c’è un tocco di mano in area di rigore da parte del difensore della Dea Kossounou, ma per Pairetto non è calcio di rigore e indica il rinvio dal fondo per l’Atalanta.
Ad analizzare il contestato episodio, l’ex arbitro Luca Marelli, alla moviola su DAZN.
“È vero che c’è stato un contatto con la gamba ma attenzione, non è sempre dirimente – ha spiegato Marelli.
Si vede il braccio molto alto e fuori controllo di Kossounou a far muro, devia il pallone che sarebbe andato al centro dell’area di rigore, e solo in un secondo momento il braccio si abbassa.
Non sono d’accordo con la decisione dell’arbitro: penso che questo sia un calcio di rigore negato e da intervento VAR.
Il Var non è intervenuto perché hanno ritenuto il braccio derivante da colpo inaspettato.
A prescindere dal cambio di traiettoria, è rigore perché il braccio è sempre molto alto, lontano dalla figura”.
Dello stesso parere anche l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese:
“Kossounou, partendo già in scivolata con un braccio così alto, si assume un rischio.
Il tocco di mano, seppure la palla è stata deviata in maniera involontaria con il ginocchio, a quell’altezza è sempre punibile per geometria”.