Gioiello della cucina tradizionale isolana, su Filindeu (ovvero “Fili di Dio”) è una rara pasta della tradizione culinaria della Sardegna, originaria del nuorese. Su Filindeu viene preparato solo con acqua, sale, semola di grano duro (e tanto impegno), da mani esperte che creano dei fili sottilissimi che poi vengono intrecciati su un canestro circolare di asfodelo, e lasciati ad essiccare al sole.
Una lavorazione laboriosa che non in tantissimi sanno realizzare, e tra i pochi c’è uno dei maestri regionali dell’arte della lavorazione delle tradizioni locali, Luca Floris (in basso trovate un suo video che riprende alcuni passaggi della lavorazione).
La pasta ottenuta viene poi spezzettata in maniera grossolana e cucinata con brodo di pecora e pecorino.
Ecco la ricetta.
Ingredienti
160 gr di Filindeu
100 gr di pecorino grattugiato
1 litro d’acqua
600 gr di carne di pecora
50 gr di sedano
50 gr di carota
80 gr di cipolla
180 gr di patate
40 gr di pomodori secchi
15 gr di prezzemolo
Procedimento
Preparare il brodo di pecora: riempire d’acqua una pentola capiente e metterci dentro la carne di pecora che andrà cotta per 4 ore a fiamma dolce con il coperchio, insieme ai pomodori secchi, al sedano, alla carota e al prezzemolo tritato.
La cottura lenta renderà la carne tenerissima ed il brodo ancora più saporito.
Per gli ultimi 30/40 minuti di cottura aggiungere anche la cipolla e le patate, in modo da ottenere un brodo saporito e la giusta consistenza per tutti gli ingredienti.
Filtrare il brodo mettendo da parte tutti gli ingredienti, rimetterlo sul fuoco, portarlo a bollore e cuocere al suo interno piccoli pezzi di Filindeu per 3 minuti.
Servire ben caldo con un’abbondante spolverata di pecorino grattugiato.