Ospite della trasmissione “Il Cagliari in diretta” di Radiolina, José Luis Palomino ha fatto il punto della situazione in casa rossoblù a pochi giorni da Genoa-Cagliari, affrontando anche altri temi meno strettamente legati al campo di gioco.
LA SVOLTA
“Ci siamo ritrovati in ritiro dopo la sconfitta interna contro l’Empoli, abbiamo parlato della situazione non semplice che stavamo attraversando.
I compagni mi hanno citato come uomo-chiave in quella fase?
Ho dato il mio parere, dicendo cosa potevamo migliorare secondo me, niente di clamoroso o fuori dall’ordinario.
Sono state importanti le parole che ci siamo detti a vicenda, quando inizi un percorso nuovo serve un periodo di adattamento.
Il modo migliore per uscirne è lavorare sempre e crederci, tutti.
Non è stato difficile per me diventare una voce importante nello spogliatoio, sono uno che dice ciò che pensa, ormai sono grande e ho esperienza.
È normale che all’inizio i risultati possano non arrivare o che manchi continuità di risultato e prestazioni, in quei momenti bisogna solo andare avanti con fiducia e voglia di crescere.
Mi sento un leader, ma non mi interessa esserlo per forza, cerco solo di aiutare i ragazzi che hanno voglia di fare bene e hanno lo spirito giusto.
Abbiamo tanti ragazzi interessanti, che possono diventare importanti per il gruppo, personalmente penso a lavorare, a dare l’esempio, a non dire cose banali anche davanti ai microfoni.
Siamo un gruppo forte, ragazzi come me, Pavoletti, Deiola, Luperto, Viola hanno quell’esperienza che serve per indicare la via”.
NUOVA SFIDA
“Mi piace la routine casa-centro sportivo, non ho ancora esplorato la città e lavoro soprattutto per conoscere al meglio il luogo di lavoro, i compagni, l’ambiente.
Mi trovo bene qui, c’è un bel rapporto coi tifosi, devo meritare ancora la fiducia della gente.
Il Cagliari mi voleva già l’anno scorso, avevo parlato col presidente, l’Atalanta non mi aveva liberato, in estate si è concretizzato il trasferimento e ora sono con qua con tanta voglia”.
VERSO IL GENOA
“Sono in un momento particolare, hanno cambiato allenatore, ma dobbiamo guardare a noi stessi, siamo in crescita e bisogna dare continuità.
Contro il Milan abbiamo fatto bene e creato tanto, abbiamo preso un buon pareggio ma volevamo vincere.
Avvicinarci a una squadra forte come il Milan e portare a casa un punto significa che stiamo bene e lavoriamo nel modo giusto.
Domenica troveremo una squadra che è difficile da affrontare nel proprio stadio, ma noi stiamo lavorando tanto per questa partita.
Possiamo migliorare ancora, si è parlato bene del Cagliari ma ci sono margini di crescita, dobbiamo liberarci ed esprimere il potenziale.
Servono fiducia e i risultati aiutano, dobbiamo prepararci ad un ambiente caldo, a me piacciono queste sfide.
Andiamo a fare la nostra gara”.
SGUARDO AL FUTURO
“Intanto fare bene con il Cagliari e arrivare più in alto possibile.
La salvezza è l’obiettivo ma dobbiamo essere ambiziosi, credere fortemente nel lavoro.
La prima cosa è fare bene in campo, prendere fiducia e poi di conseguenza si lavora anche meglio.
Il Club ora lavora per fare il nuovo stadio e ha tanti progetti ambiziosi, a noi il compito di fare bene sul campo e trainare il tutto.
Il sogno? Tornare in Nazionale, ero convocato per la Copa America, poi sono rimasto fuori dalla lista ed è arrivato anche quel problema con il doping.
Persi tanto da quella situazione, ma ne sono uscito più forte, sapevo di avere ragione, che c’era stata contaminazione viste le bassissime percentuali di sostanza illecita riscontrata.
Sono rimasto fuori 3-4 mesi, ho affrontato diverse cause ma alla fine è andata bene e ora sono felice”.