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La Sardegna sotto un cielo rosso: l’aurora boreale incanta l’Isola

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Nella notte, la Sardegna è stata teatro di un fenomeno straordinario: l’aurora boreale è tornata a illuminare i cieli dell’isola.
L’evento inconsueto, che si era già verificato tra il 10 e l’11 maggio di quest’anno, con la sua bellezza e unicità ha catturato l’attenzione di chi ha potuto assistere a questo incanto naturale, consolidando il fascino dell’Isola anche per gli amanti dei fenomeni astronomici.

“La notte scorsa si è verificata una forte attività aurorale a causa di una tempesta geomagnetica legata a un’espulsione di massa coronale (CME) dal Sole, eruttata mercoledì 9 – ha spiegato il meteorologo Matteo Tidili.
L’intensità della tempesta, seppur potente e di livello G4 (grave) e con un indice Kp che ha raggiunto il picco di 8, non ha superato quella dello scorso maggio 2024, ma ha comunque garantito uno spettacolo di aurore visibili a basse latitudini soprattutto tra le 22 e le 2.

Sulla Sardegna non abbiamo osservato l’aurora classica e tradizionale con le sue luci dinamiche e colorate bensì l’arco rosso aurorale stabile (Stable Auroral Red Arc).
Sebbene appartenga alla famiglia dei fenomeni aurorali il SAR si distingue dalle aurore tradizionali per essere appunto un arco rosso fisso e stabile causato da particelle a bassa energia e visibile a latitudini minori.
Questi eventi aurorali particolarmente intensi e ravvicinati sono normali specialmente quando il Sole è vicino al massimo solare (ci siamo vicini) che è la fase di picco di attività all’interno di un ciclo di circa 11 anni.
Durante il massimo, che è atteso nel 2025, le macchie solari e le eruzioni solari sono più frequenti portando ad un maggior numero di espulsioni coronali e tempeste geomagnetiche”.

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