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I Giganti di Mont’e Prama in trasferta con il Cagliari a Brescia

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Nuova tappa per la mostra itinerante Giganti di Mont’e Prama. Continua anche a Brescia la promozione del Parco archeologico naturale del Sinis, con la campagna che vede impegnati Cagliari Calcio e Fondazione Mont’e Prama insieme alla Fondazione delle Associazioni Sarde in Italia.

Dopo Genova, Palermo e Venezia, Brescia – in occasione della sfida dei rossoblù di domenica prossima – accoglie i Giganti a ridosso del match. L’evento sportivo diventa ancora una volta un’opportunità per far conoscere la Sardegna archeologica attraverso le sculture ritrovate negli anni Settanta a Cabras, nelle colline del Sinis

Nel foyer dell’arthouse bresciana Nuovo Eden (principale istituzione culturale cittadina di tutela e valorizzazione del patrimonio), ospiti della Fondazione Brescia Musei, da sabato 4 marzo (mostra visitabile fino al 20) la mostra vede protagonisti i Giganti nei sei pannelli bilingue che narrano la storia della grande scoperta delle statue di Mont’e Prama.

“Personalmente e in rappresentanza del Club – ha affermato Roberto Muzzi, Club Manager del Cagliari Calcio è enorme la felicità di affiancare qualcosa di così straordinario per la Sardegna e tutto il patrimonio culturale internazionale in una nuova tappa che si associa alle gare giocate dal Cagliari. Il calcio e lo sport possono fare tanto per diffondere ulteriormente la bellezza, la storia, il significato di una scoperta incredibile sulla quale si continua a lavorare. I Giganti di Mont’e Prama danno emozioni forti, per noi è un privilegio poter fare parte di questa storia aiutando a raccontarla a tutti gli appassionati”.

I Giganti

L’unico caso di statuaria monumentale scolpita a tutto tondo tremila anni fa, ritrovata per caso da alcuni contadini nel 1974, nelle campagne di Cabras, paese che sorge nella costa occidentale della Sardegna. Le pietre giacevano inermi sotto la terra nella collina denominata Mont’e Prama – tradotto, Monte della Palma – per via della vegetazione che allora vi cresceva rigogliosa. Quei massi così grandi e definiti non lasciarono indifferenti i contadini che lavoravano i campi, tantomeno la Soprintendenza che, nel 1975, avviò in quei luoghi una prima campagna di scavo, facendo affiorare dalla terra più di cinquemila frammenti che riuniti tra loro diedero nuovamente vita a ventotto statue maschili, raffiguranti pugilatori, arcieri e guerrieri, oggi custoditi insieme agli ultimi ritrovamenti nel museo di Cabras e in parte al MAN di Cagliari.

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