Nel corso di un’intervista ai microfoni di DAZN, Nicolas Viola ha parlato del suo momento personale e di squadra, tra aneddoti e obiettivi.
“A Cagliari si sta davvero benissimo – ha esordito Viola – è una città meravigliosa, la gente è fantastica, per non parlare del cibo e del clima.
Abbiamo tifosi super, il Club è top, che altro chiedere?”.
“Il Mister ha messo tantissimo del suo da quando è arrivato, ci ha trasmesso tanta serenità, i suoi valori.
Questo è alla base dei risultati che abbiamo conseguito lo scorso anno e che stiamo ottenendo oggi.
Siamo così diventati una squadra che non molla mai: ogni gara ci crediamo fino alla fine, anche quando siamo in svantaggio al 90’ e tutto sembra compromesso”.
“Siamo un gruppo fantastico, difficilmente ne ricordo di così affiatati. È stata una scoperta.
Sono arrivato qui in un momento non semplice, si veniva dalla retrocessione, c’era un po’ di tensione, non siamo partiti benissimo.
C’era però tanta voglia di cambiare. Mister Ranieri è stato bravissimo a capire le personalità che c’erano all’interno dello spogliatoio”.
“Quest’anno siamo partiti con delle difficoltà – ha ammesso Viola -, abbiamo pagato il passaggio di categoria.
Un percorso in salita, che però ci ha portato a tirar fuori le nostre qualità.
Credo che il momento della svolta sia stato la vittoria in rimonta contro il Frosinone, da lì abbiamo capito che sì, ci sarebbe stato da soffrire, ma avremmo potuto dire la nostra contro qualsiasi avversario.
Oggi siamo una squadra totalmente diversa dall’inizio del campionato e sono sicuro che, anche grazie al Mister, cresceremo ancora”.
La laurea in psicologia.
“Quando sono nati i miei figli ho pensato che prima di educarli sarei dovuto partire da me per poi trasmettere qualcosa in più a loro. Leggevo già tanti libri legati alla psicologia, a quel punto ho voluto approfondire iscrivendomi all’Università, impiegando così nello studio parte del tempo libero.
È stato un percorso meraviglioso che mi ha portato a migliorarmi come persona e che mi ha dato serenità nella vita di tutti i giorni, anche in campo“.
Sul futuro.
“Non ho deciso ancora cosa farò quando avrò finito la carriera. Allenatore? Mi ci vedo, ma valuterò più avanti.
Ho ancora degli obiettivi da calciatore da raggiungere: ho 34 anni e sono in forma“.