Il noto giornalista Marino Bartoletti nelle scorse ore ha commentato su Facebook la decisione ufficializzata ieri dal Sindaco di Cagliari di intitolare il nuovo stadio alla leggenda del calcio Gigi Riva.
Sono quelle notizie e soprattutto quegli omaggi così poco legati alle tradizioni italiane che fanno battere il cuore – scrive Bartoletti. Il nuovo stadio di Cagliari (sperando ovviamente che venga costruito in tempi accettabili) sarà dedicato al più fulgido simbolo del calcio sardo e certamente anche a uno dei “miti” più leggendari del calcio italiano: Gigi Riva. Il quale, andando oltre la sua discrezione e i suoi pudori, ha accettato di buon grado la proposta che gli ha fatto la Giunta comunale.
In questo Paese dove si onora troppo “dopo” e quasi mai “durante” (al Foro Italico uno dei campi da tennis più importanti è dedicato a Nicola Pietrangeli: ma gli altri “esempi” sono ben pochi) era ora che si arrivasse anche nel calcio ad un’iniziativa del genere. Riva è un esempio, un simbolo, un portatore sano di grandezza e di coerenza applicate allo sport.
Se i sardi è giusto che amino la propria terra, lui è sardo “per scelta” – aggiunge il giornalista -, al punto da aver resistito, per non tradire la “sua” terra alle tentazioni e alle pressioni più fragorose delle più blasonate squadre italiane. Una volta a un potente che si stupì del suo rifiuto (quattro giocatori importanti in cambio, più due miliardi di lire) rispose: “È una quotazione per cui al primo piccolo errore qualcuno mi urlerà “tornatene in Sardegna”. Io in Sardegna ci sono e ci resterò: perché so che mi ameranno sempre. Anche a prescindere da un gol sbagliato”.
Giusto così! Avanti, fortza paris.