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Don Carlo Rotondo: Un prete, un tifoso e la magia del Cagliari in Africa

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Missionario Rossoblù‘, così ama definirsi Don Carlo Rotondo, 60 anni originario di Sinnai, attualmente impegnato in Tanzania, dopo dieci anni trascorsi in Kenya.
Da anni il missionario lavora instancabilmente per migliorare le condizioni di vita delle comunità locali in cui opera, attraverso iniziative di solidarietà e progetti di sviluppo con i quali ha contribuito a promuovere l’istruzione e fornire assistenza sanitaria.

Don Carlo, tifosissimo del Cagliari, in questo fazzoletto d’Africa ha usato anche la sua grande passione per lo sport per dialogare con i giovani locali e insegnare tattiche e fuorigioco insieme al Vangelo a tantissimi ragazzi, strappandoli alla strada.

La sua prima volta allo stadio fu il 12 aprile del 1970, il giorno dello storico scudetto rossoblù.
Il padre gli comprò la maglia del Cagliari che, ricorda all’Unione Sarda, “per molte notti divenne il mio pigiama“.
“Più che calciatore volevo diventare Gigi Riva, il buon Dio mi ha dato la gioia e l’onore di essere un prete alla Gigi Riva.
Oggi, l’uomo Riva è morto, ma il suo esempio, il suo stile, la sua leggenda vivono ancora nei bambini che lo hanno sognato e che lo sognano ancora“.

Don Carlo Rotondo, nominato cappellano rossoblù da Tommaso Giulini nel 2016, ha contagiato la sua grande passione per il Cagliari ai bambini locali che da anni sostengono e incoraggiano la squadra.

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