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Vittorio Sanna: “Questi sono i calciatori, diamo loro fiducia”

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“Il problema è di tutti quelli che dicono di amare il Cagliari“.
A dirlo è Vittorio Sanna, che sul suo canale YouTube ha commentato la difficile situazione vissuta dalla squadra di Claudio Ranieri, reduce dalla quarta sconfitta consecutiva che l’ha relegata penultima in classifica.

“Il problema è di ogni componente del pubblico, dell’allenatore, del presidente.
Guai cominciare a dire “se il problema sono io“, perché significa scansarsi, non mettersi in discussione, non cercare di trovare delle soluzioni nuove per tentare di dare un contributo al problema del Cagliari“.

“È un’unica cosa, un popolo che si trasforma in una squadra, tutto il popolo diventa responsabile di quello che sta succedendo – ha sottolineato Vittorio Sanna.
È un problema di tutti, e non è vero che può essere identificato in un settore o nell’altro.
Con la distribuzione delle colpe comincia il peso che calciatori, allenatori, presidente, tifosi, giornalisti, hanno sulle spalle”.


“Se vero che il Cagliari ha perso perché ha paura, perché è pressato, bisogna alleggerire il carico e cominciare a ridistribuire quelle che sono le responsabilità, per fare in modo che ciascuno trovi delle soluzioni.
Le soluzioni sono possibili, perché non abbiamo visto una squadra morta, abbiamo visto una squadra che a momenti gioca bene e a momenti gioca male”.


Bisogna analizzare la situazione, i dati, le statistiche, per comprendere a fondo chi può dare meglio di quanto sta dando e come, nell’insieme, si può dare di più per riuscire a ottenere quella salvezza che tutti vogliamo.
Inutile identificare le colpe
– ha aggiunto -, o nel presidente che non ha assecondato l’allenatore, o nell’allenatore che sbaglia la formazione, o nei calciatori che non stanno rendendo al meglio”.

Tutto questo è distruzione.
Per poter cominciare a risolvere i problemi, bisogna ricominciare da capo.
Questi sono i calciatori, diamo loro fiducia, partiamo dalle cose che sanno fare, partiamo da quello che è nel loro potenziale, mettiamoli nelle condizioni di esprimere il massimo e facciamo in modo che il Cagliari esca da questa situazione“.

“È inutile cominciare la guerra delle colpe, perché così facendo, finiremmo come due anni fa, quando poi a Venezia abbiamo trovato una squadra completamente ipnotizzata da tutte quelle che erano le colpe che erano state identificate nel corso dei mesi precedenti.
Se è vero che si tifa il Cagliari, se è vero che siamo il Cagliari, bisogna essere responsabili, dare risposte, e cercare soluzioni
ha concluso.

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